Bassa, allarme gatti abbandonati
«In lockdown tantissime adozioni
e adesso li lasciano in strada»

Due animaliste della zona stanno gestendo l’emergenza con circa 400 mici in sei colonie feline

Lockdown, coprifuoco, smart working e impossibilità di uscire dalla Regione sono fattori che hanno spinto a una vita sempre più casalinga. Un contesto perfetto da condividere con l’animale per eccellenza amante della casa: il gatto.

Peccato che quando si è tornati alla normalità, o quasi, sono emerse difficoltà di convivenza e di gestione e allora in molti hanno crudelmente messo “l’amico peloso” fuori dalla porta. Un comportamento talmente diffuso da avere una ricaduta pesante sul territorio e in particolare nelle sei colonie feline presenti tra Bregnano, Veniano, Oltrona di San Mamette, Lomazzo e Cirimido.

Oggi “scoppiano” per la presenza di 400 gatti tra cui 50 gattini appena venuti al mondo. A garantire che l’equilibrio tra territorio e bisogni degli animali, ci sono Marianna Topazio e Marinella Rizzi, generose “amiche dei mici”, il termine gattare non dà giustizia al loro impegno, che insieme ad altre volontarie lanciano un appello: «Abbiamo bisogno di voi».

L’obiettivo è ridimensionare numericamente le colonie, per farlo lo strumento principale è la sterilizzazione. Un trattamento che ha un costo, 100 euro per una femmina e 80 euro per un maschio. Ora lo sostengono le volontarie, ma sperano che la campagna “Noi siamo la loro voce”, lanciata su Facebook, raggiunga l’obiettivo dei 2mila euro.

L’articolo completo su La Provincia in edicola oggi, 21 ottobre

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