Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Giovedì 06 Febbraio 2020
Cadorago, educatore arrestato
Parrocchia e Comune sconcertati
L’assessore Muraca: «Non abbiamo nessun rapporto con la casa famiglia diretta da Edoardo Bianchi». Don Nicolardi: «I ragazzi sono sempre apparsi sereni»
«Il Comune non aveva mai avuto alcun rapporto particolare con quella casa famiglia, ma siamo rimasti francamente sbalorditi per quanto accaduto; i fatti di cui l’educatore è accusato sono gravissimi; davanti a situazioni come queste si provano sentimenti che sono quasi inesprimibili».
È il primo commento a caldo dell’assessore Rosa Maria Muraca dopo l’arresto del 43enne Edoardo Bianchi, responsabile della comunità familiare “La valle del Lura”, alla quale venivano dati in affido bambini anche dal Tribunale per i minori. Secondo i carabinieri, che l’hanno arrestato, l’uomo ordinava via posta la “droga dello stupro”; dalle indagini svolto è poi risultato essere coinvolto in almeno un caso di abusi su un ragazzino e in scambi di immagini pedo-pornografiche. I ragazzini della sua comunità non risultano per fortuna tra e vittime delle sue presunte morbose attenzioni, ma la Procura gli contesta almeno una violenza sessuale a carico di minori. Un video - oltre che numerose foto - ritrovate su computer e sul telefonino sono al vaglio degli investigatori.
«Si tratta di una realtà privata con cui il Comune non ha mai collaborato – ribadisce l’assessore Muraca – i minori che seguiamo vengono inseriti nelle strutture accreditate, in collaborazione con l’Asci. Nessuno si è poi mai rivolto a noi neppure per avere dei contributi per poter usufruire dei servizi messi a disposizione da parte della casa famiglia».
Un po’ tutti in paese conoscono la comunità alloggio, collocata nei presi del laghetto Pasquè e del parco giochi. «Uno dei bambini della comunità ha fatto il chierichetto, ma non c’erano particolari rapporti della parrocchia con la comunità, siamo attoniti, vorrei però aspettare le risultanze processuali prima di esprimere un giudizio; se i fatti fossero confermati il primo pensiero va naturalmente ai minori, vittime di violenza, per i quali proviamo un grande dolore», è il commento del parroco, don Alfredo Nicolardi. In più di un’occasione i bambini erano stati accompagnati in parrocchia per partecipare a alcune attività e lo stesso Bianchi era alcune volte presente alle funzioni religiose di volta in volta in officiate. «In generale, i ragazzi ci erano sempre apparsi sereni».
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