De Santis: «Ticosa, c’è tempo.
Non buttate la nostra proposta»

Il presidente di Officina Como: «Capiamo che al Comune serva riflettere, si porti avanti un confronto con calma»

«Sarà complementare a ComoNext, non si sovrapporrà». L’hub innovativo pensato dall’associazione Officina Como per l’area Ticosa, con un investimento di circa 14 milioni, non sarebbe un doppione del parco tecnologico di Lomazzo. L’ha spiegato durante la presentazione in biblioteca Enrico Lironi, presidente della società.

«Quando è nata questa idea per la zona della Ticosa, mi sono subito appassionato – ha aggiunto – la creazione di un luogo dove i creativi, dai disegnatori tessili ai designer d’arredo, possano contaminarsi a vicenda è un’idea intelligente e concreta. Inoltre, si tratterebbe di un’integrazione con il percorso che si sta compiendo a Lomazzo».

Nel ripercorrere la storia del parco tecnologico, dall’acquisto dell’area fino ai lavori di ristrutturazione, Lironi ha sottolineato come il contributo di Fondazione Cariplo permise il decollo dell’operazione e oggi la maggior parte degli ottocento operatori siano giovani e laureati. «A Como si potrebbe sviluppare il segmento formativo, con brevi corsi dedicati all’innovazione e alla digitalizzazione, non in sovrapposizione con l’università. Lo stiamo facendo a Lomazzo, ma in piccolo poiché non abbiamo spazio. Quando Mario Landriscina venne a vedere il parco, parlò di fare qualcosa a Como: la nostra collaborazione c’è». Da un punto di vista economico, secondo Lironi, l’operazione è sostenibile. All’interno della proposta formulata da Investire Sgr, si prevede un investimento di 14 milioni per l’hub creativo: «I parametri sono adeguati ed è sostenibile, compreso il riconoscimento di un costo d’affitto decoroso. La società non è speculativa, sono fondi istituzionali a interessi minimi».

Quanto alle perplessità sui tempi (il bando Cariplo scade il 28 febbraio), De Santis ha detto che non si poteva accelerare: «Stavamo riflettendo su un’altra scadenza, poi è uscito il bando Cariplo: abbiamo pensato fosse un peccato lasciar passare il treno. Ci eravamo illusi perché ai tempi di ComoNext fu possibile la rincorsa. Capiamo siano necessari tempi diversi all’amministrazione, specie per le questioni complesse. Ora, con calma portiamo avanti una riflessione».

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