Droga nei boschi:
la guerra è finta
ma i controlli veri

L’attività del gruppo di softair ha prodotto i primi risultati nella lotta al mercato dello spaccio: già quattro persone sono state segnalate alle forze dell’ordine

Il softair contro lo spaccio della droga a Cadorago funziona. Il gioco della “finta guerra” - praticata come attività ludica con sempre maggiore frequenza anche nel Comasco - da solo non può debellare il narcotraffico nei boschi, ma da quando è cominciato all’inizio di aprile sta aiutando a contenere il problema. E non era affatto una cosa scontata.

Il gruppo Area 49 che ha “adottato” l’ampia area boschiva compresa tra Caslino e Cadorago ha tracciato un breve resoconto del risultati collaterali alla loro attività in un mese di giocate: quattro persone che campeggiavano abusivamente sono state segnalate alle forze dell’ordine inviando le loro foto. Altre persone che stazionavano alla collinetta vicino al lazzaretto sono state invitate ad allontanarsi dalla zona di gioco per questioni di sicurezza. E ancora. È stato ritrovato uno zaino che è stato consegnato alla polizia locale di Cadorago, e nelle giornate di attività sono stati recuperati e smaltiti oggetti utilizzati per il consumo di droga con varie modalità. Di solito prevalgono mix contenenti cocaina o eroina.

«I buoni risultati ottenuti dalle attività di softair - afferma a questo proposito il sindaco Paolo Clerici - dimostrano la validità della strategia. E’ un’azione complementare a quella istituzionale delle forze dell’ordine e della polizia locale, e perseguire azioni differenziate aiuta a dissuadere lo spaccio nei nostri boschi. Ringrazio il gruppo di softair e quello del controllo di vicinato perché dimostrano che una cittadinanza attiva e portano risultati positivi per l’intera comunità».

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