Falso figlio del vigile controlla l’acqua
Il truffatore fugge con 15mila euro

La vittima, una pensionata di Cagno, ha cercato di fermarlo e rincorrerlo per strada, ma l’uomo l’ha spintonata

Falso tecnico dell’acqua si spaccia per il figlio del vigile e deruba una donna di Cagno. Bottino pari a 15 mila euro tra contanti (10mila euro) e preziosi.

«Stavo tornando a casa dopo la messa - racconta la signora - quando mi sono trovata al cancello della mia abitazione un giovane che parlava in perfetto italiano e si è presentato come un tecnico dell’acqua che doveva controllare le tubazioni perché l’acqua era avvelenata e poteva scoppiare tutto. Io gli ho chiesto come mai non c’era il solito tecnico comunale che verificava il contatore dell’acqua, ma lui mi ha risposto che era malato e che lui era il figlio del vigile».

«Non conoscendo il figlio del vigile gli ho dato retta - continua la donna - ma quello che poi si è rivelato un truffatore, mi fatta agitare perché continuava a ripetermi di sbrigarmi perché i tubi potevano scoppiare, così l’ho fatto entrare in casa».

«Quando è entrato prima mi ha detto di mettere tutto l’oro e i contanti che avevo nella busta bianca del pane e di depositarla nel frigorifero e poi di aprire le finestre, le porte e il portone per un possibile fuga di gas tossici - continua la donna - Intanto il ladro ha aperto i rubinetti e ha spruzzato sia nel lavandino della cucina che in quello al piano superiore del bagno, un liquido che aveva un odore fortissimo e sembrava acido muriatico».

Quindi la signora preoccupata per quello che poteva succedere, è andata a prendere tutto l’oro e i contanti.

«Appena ho messo nel frigorifero tutti i preziosi e i contanti – continua la donna– il truffatore non ha perso tempo e ha preso la busta. È stato proprio in quel momento che mi sono resa conto che mi stava derubando. Ho tentato di fermarlo e lui mi ha pure dato uno spintone, ho provato lo stesso a inseguirlo per trecento metri, ma poi non l’ho più visto».

«Mi sono messa a urlare – conclude disperata la pensionata – ma purtroppo non c’era in giro nessuno e solo un uomo ha visto cosa era successo. Anche lui ha tentato di rincorrerlo, ma purtroppo il ladro se ne era già andato. Mi spiace molto perché mi ha rubato i ricordi di una vita tra cui la collanina d’oro che indossavo con la croce e la medaglietta della Madonna della Misericordia di mio figlio scomparso tanti anni fa per un incidente d’auto, oltre a tutti i gioielli d’oro tra cui i miei orecchini, sei fedi (quella del matrimonio, del 25esimo e del 50esimo sia le mie che quelle di mio marito), due fedi con brillantini del fidanzamento, un orologio d’oro, catenine e medagliette d’oro – allerta – non bisogna aprire la porta a nessuno e nel dubbio si deve sempre chiamare o in Comune o le forze dell’ordine». (Laura Tartaglione)

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