Fattoria delle coccole a processo
«Gli animali erano abbandonati»

Fenegrò , al via il dibattimentoa carico della fondatrice

Si è opposta al decreto penale di condanna a un’ammenda pecuniaria, contestato dalla Procura, perché decisa di dimostrare la propria innocenza davanti al giudice. E così, ieri, ha preso il via il processo a carico della fondatrice della Fattoria delle coccole di Appiano Gentile (con “rifugio” per animali a Fenegrò). Il presidente della onlus che gestiva la fattoria, è accusata di abbandono di animali e di violazione delle norme sullo smaltimento di animali morti.

Il processo è figlio del blitz che i carabinieri forestali di Como avevano eseguito nel 2017 nelle sedi di Appiano Gentile e di Fenegrò della Fattoria delle coccole. Nel corso dei controlli gli uomini del nucleo forestale avevano trovato (e contestato) cinque cinghiali chiusi in un recinto che, secondo l’accusa, sarebbe stato del tutto “incompatibile” vista la loro natura, oltre a diversi maiali - poco meno di una ventina - tenuti in condizioni di denutrizione e disidratazione sotto il sole con gli abbeveratoi senz’acqua.

Inoltre alla donna viene contestato anche il reato di gestione illecita di rifiuti in quanto, seppelliti ad Appiano Gentile, i carabinieri forestali avevano trovato il teschio di una capra e altre ossa di animali. Accuse confermate ieri in aula dagli inquirenti.

Fondata nel 2014 con lo scopo di dare un rifugio agli animali maltrattati, la Fattoria delle coccole era un luogo molto frequentato dai bambini e dalle scolaresche. Poi, come detto, nel 2017 sono scattati - in seguito a segnalazioni - i controlli da parte degli uomini della forestale e, con questi, l’inchiesta della Procura.

Il pubblico ministero aveva emesso un decreto penale di condanna al pagamento di 6mila euro a carico della fondatrice della onlus, Decreto a cui la donna si è opposta. Da qui il processo. La prossima udienza si terrà il prossimo novembre.

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