Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Martedì 30 Gennaio 2018
Fino, meno visite nelle frazioni
I medici ricevono in centro
La dottoressa Verga al lunedì non sarà più ad Andrate: accoglierà i pazienti in via Trento. Anche Socco è stata abbandonata. «Però il poliambulatorio è ben servito dai mezzi pubblici»
Medici di famiglia, più ambulatori in centro ma meno in periferia. La dottoressa Roberta Verga ha deciso dal 5 febbraio di spostare l’ambulatorio di Andrate del lunedì in via Trento, in centro paese, nel nuovo poliambulatorio. Per gli andratesi rimarrà solo l’appuntamento del giovedì dalle 16 alle 19. La stessa razionalizzazione era già stata fatta per l’ambulatorio di Socco, l’altra frazione finese.
Quando il dottor Adelio Introzzi era andato in pensione infatti, la sostituta, Angela Maria Bracuti, aveva preferito il poliambulatorio di via Trento. I residenti avevano lanciato anche una raccolta firme per trattenerla. E nei paesi vicini anche Luisago e Cassina Rizzardi hanno una presenza sempre più rada di dottori di base.
«Dobbiamo cercare di coprire il territorio concentrando le energie – spiega la dottoressa Verga – io capisco le esigenze degli anziani di Andrate, o di quelli di Socco, ma l’ambulatorio di Fino Mornasco è in centro, è vicino alla stazione, è facile da raggiungere con il treno e il bus. Ci arrivano anche i pazienti di Cassina Rizzardi e di Luisago, paesi afferenti allo stesso ambito dove però io non ho ambulatori. Avevo uno studio in affitto a Luisago, ma costava troppo».
E aggiunge: «Come medici dobbiamo garantire almeno un ambulatorio nell’area che ci è stata assegnata, dobbiamo razionalizzare». Dopo il recente pensionamento della generazione di Adelio Introzzi, Mario Tagliabue, Stefano Basagni, a Fino Mornasco e dintorni i sostituti sono arrivati, gli ambulatori però sono meno diffusi rispetto al passato.
A Socco “resistono” la dottoressa Piera Colombo e la pediatra Micaela Ferrari, mentre Maria Andolina, Maria Angela Bracuti, Angela Stilitatano e la stessa Verga hanno scelto il poliambulatorio privato di via Trento.
C’è poi lo studio della dottoressa Sandra De Maio vicino alla farmacia, lo stabile che il Comune sperava di poter ristrutturare, infine quello di Cosimo Savoia in piazza della Tessitura.
Non è così comodo per gli assistiti anziani, per chi ha problemi di deambulazione, per chi non ha la patente. «Queste sono scelte dei medici, competono al massimo all’Ats – commenta Marisa Reghenzani, assessore ai servizi sociali del Comune di Fino Mornasco – la nascita anni fa del poliambulatorio in via Trento ha certo concentrato l’offerta».
Offerta che in futuro sarà sempre più accentrata. In Lombardia sono di recente stati messi a bando 670 posti da medico di famiglia: 400 sono rimasti vuoti, i pensionamenti superano le nuove nomine non solo nelle zone di confine ma anche nelle città.
Il numero massimo di 1500 assistiti per medico potrebbe presto venire aumentato a 2000.
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