Folla di fedeli per il nuovo parroco di Rovellasca: «Vicini a chi ha bisogno, insieme»

Fede Don Christian Ghielmetti accolto dal sindaco: «Qui sappiamo aprire il nostro cuore». Il cardinale Cantoni: «Abbi cura di tutti». All’ingresso anche il saluto della comunità musulmana

Grande folla all’ingresso ufficiale del nuovo parroco di Rovellasca, don Christian Ghielmetti, in precedenza vicario della comunità pastorale di Lomazzo, San Siro e dei Santi Vito e Modesto. Don Christian, arrivato nella piazza davanti al municipio su una jeep “targata” Gruppo Alpini Rovellasca, è stato accolto dal sindaco Sergio Zauli, con gli altri amministratori comunali, dal vicesindaco di Lomazzo, Annamaria Conoscitore, e da Paolino Strambini, vicesindaco di Colverde, il suo paese natale. Presenti anche i vertici delle forze dell’ordine, i rappresentanti delle associazioni e la polizia locale.

«Ciao don, ti presento Rovellasca - è stato il discorso di benvenuto del sindaco Zauli – e il Parco Burghè dove avrai modo di incontrare abitualmente molte persone. Il nostro è un paese molto legato alle proprie tradizioni, dalle molte eccellenze, dalla cittadella dello sport alle tante attività commerciali e lavorative. Rovellasca però sa sempre aprire il proprio cuore e dimostrare anche concreta attenzione alla sussidiarietà. In questa occasione il mio dono per te non sarà un’opera d’arte, ma un sacco di patate, un tradizionale frutto della terra, che vuole simboleggiare il lavoro e che rappresenta un alimento in grado di valorizzare ogni piatto».

Ad applaudire il neo parroco c’erano molti fedeli, che poi lo hanno seguito in corteo – sulle note del corpo musicale rovellaschese- nel Parco Burghè. sino alla chiesa di Santa Marta, dove ad attenderlo c’era il vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni. Il corteo ha fatto tappa anche alla scuola dell’’infanzia , nel Burghè, con i bambini che hanno cantato per don Christian, accompagnati dalle insegnanti. Il parroco è poi stato accolto anche dalla locale comunità musulmana.

«È stato belle vedere l’ intensa accoglienza spontanea della tua nuova comunità e anche l’affetto di quella dove ti sei in precedenza impegnato. Questo non è un avanzamento di carriera, né l’ingresso odierno in paese rappresenta soltanto una formalità - sono state le parole di monsignor Cantoni, che ha poi tenuto a abbracciare il neo parroco - ma è un approfondimento della chiamata del Signore, che oggi ti chiede d’essere pastore del Suo popolo; ti auguro quindi di vivere da buon pastore e di poter avere cura di tutti».

L’omelia

Intensa è stata infine l’omelia della prima messa: «L’altro giorno sono passato in paese per salutare alcuni anziani, che mi hanno subito raccomandato di non dilungarmi troppo nelle prediche – ha esordito don Christian – il programma che la nostra comunità penso debba seguire è quello di camminare guardando sempre dritto davanti a noi, nell’amore di Dio, che è in grado di riempire quelli che possono essere i vuoti d’amore e d’amicizia che vi sono alcune volte dentro di noi. È anche importante essere vicini a chi ha bisogno d’aiuto, rimanendo invece lontani dalla sola logica del possesso, la vera ricchezza è infatti dentro di noi e nel rapporto con nostro Signore».

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