«Ha ucciso mio fratello
Ma non odio Laura Taroni»

Per la prima volta parla la sorella dell’uomo morto a Saronno nel 2013 per mano della moglie, l’infermiera condannata a trent’anni per omicidio

«Ancora oggi non capiamo l’astio che Laura ha nei nostri confronti. Quando abbiamo appreso questi fatti, ci si è aperta una finestra su un abisso di orrori, come se a un certo punto il male fosse entrato nella nostra casa. Al di là di tutto Laura era stata adottata dalla nostra famiglia, io e mia madre restiamo tuttora allibite, ma non viviamo di rancori. Ci guardiamo e ci diciamo: Dio pianta un seme, guarda giù e cerca di illuminarle la mente perchè è una persona che non si rende conto del male che ci ha fatto. Lei ci odia e non si capisce il motivo. Non si rende conto del peso, che per questa faccenda, si porteranno dietro anche i suoi bambini».

Ha la voce commossa, ma ascoltare le parole di Gabriella Guerra, la sorella di Massimo Guerra, il marito dell’infermiera di Lomazzo, Laura Taroni, condannata venerdì a 30 anni di reclusione per il suo omicidio, è una grande lezione di vita.

Nessun rancore, nessuna voglia di rivalsa verso la donna che le ha ucciso il fratello maggiore, l’unico fratello che aveva. Per la prima volta Gabriella Guerra, assistita come parte civile nel processo dall’avvocato Luisa Scarrone, ha parlato pubblicamente della dolorosa vicenda che ha visto la sua famiglia vittima di una tragedia enorme, al centro di una vicenda che trasuda dolore. Eppure non una parola fuori posto è uscita dalla sua bocca. Nessun veleno contro la cognata che le ha tolto un vero e proprio punto di riferimento.

Laura Taroni è stata condannata anche per l’omicidio della mamma, Maria Rita Clerici, di Moltrasio.

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