Insieme dall’asilo all’ultima prova: Martino e Giulia, amici inseparabili

Olgiate Comasco Stesso percorso di studi che includerà anche l’università. Hanno affrontato l’orale uno dopo l’altra

Insieme dall’asilo all’ultima prova dell’esame di maturità. Stessa età (18 anni), stesso paese di residenza (Valmorea), stesso percorso di studi dopo le scuole dell’obbligo (indirizzo finanza e marketing), stesso cognome (Ghielmetti, ma non sono parenti) per Giulia e Martino, due amici fin da piccoli. Il caso, in realtà favorito dalla stessa iniziale del cognome, ha voluto che ieri sostenessero nel medesimo giorno e a distanza di poco l’una dall’altro la prova orale.

«E andata bene, è stato liberatorio – afferma Giulia - Quando mi hanno dato l’immagine da cui partire (raffigurava un ebreo e simboli del comunismo) sono stata assalita dall’ansia; avevo l’impressione di non ricordare alcunché, poi però ho collegato le varie materie e ho cominciato a parlare. Anche nei momenti di incertezza ho continuato a parlare per evitare che, fermandomi, i professori facessero magari domande che mi avrebbero messo in difficoltà. Avevo tanta paura, ma l’esame è stato più facile del previsto». Era talmente preoccupata che, oltre allo studio e alla presenza rassicurante di mamma Barbara, si è “armata” di vari portafortuna: «Domenica sera sono stata malissimo, piangevo. Ho abbracciato gli alberi perché dicono che portino energia positiva, stamattina (ieri per chi legge, ndr) ho abbracciato l’ulivo che c’è nel cortile del liceo, ho messo il braccialetto portafortuna, mi sono vestita di bianco, colore foriero di positività e sicurezza. Ho spruzzato il profumo che utilizzavo quando studiavo». Visto il buon esito, devono avere funzionato.

Meno soddisfatto Martino: «L’orale è andato un po’ al di sotto delle mie aspettative. Mi ero posto come obiettivo di uscire con 70, vedremo. L’ansia mi ha giocato un brutto scherzo. A volte mi sono fermato e i professori mi hanno aiutato con domande cui ho saputo rispondere abbastanza. Ero tranquillo domenica sera, quando però mi sono seduto davanti alla commissione ho avuto una sorta di blackout».E ha aggiunto: «Lo spunto era la bandiera dell’Onu che inizialmente non ho riconosciuto, non so se i collegamenti siano stati ottimali per il tema Onu, però ho cercato di cavarmela. La seconda prova è andata bene, meno l’italiano. Adesso andrò in vacanza in Grecia con amici e in Liguria con i genitori per staccare un po’, poi mi rimetterò a studiare per il test di ingresso alla facoltà di economia alla Supsi. Mi piacerebbe un ruolo manageriale nel settore sportivo». Le strade dei due amici non si divideranno, anche Giulia si iscriverà alla stessa facoltà e università.

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