La bambina commuove il sindaco
«Riapra il parco». Lui l’accontenta

È successo a Bizzarone: la piccola Giulia ha scritto una poesia chiedendo di poter tornare a giocare all’aperto

Ai bambini non si può dir di no.

Proprio una bambina, Giulia, seconda elementare, ha capovolto il no del sindaco Guido Bertocchi che indugiava a riaprire il parco giochi, diceva no a tutti e per giorni, ha insistito a scuotere la testa, nonostante i divieti si fossero allentati. D’un tratto, s’è arreso: ha detto sì dopo aver letto una poesia, la poesia di Giulia, riposta tra le pagine di storia di questo periodo ed è una pagina di innocenza e di tenerezza.

Pur con tutte le cautele, da ieri, il parco antistante la scuola elementare è di nuovo accessibile e i bambini fanno festa.

Complice la nonna della piccola, supporter la mamma, intermediaria un’amica, ha vinto la rima baciata su due fogli di quaderno a righe: «Il parco giochi del mio paese/ è silenzioso da più di un mese./ Mancano le voci di grandi e piccini,/ ma tra i rami gorgheggiano gli uccellini». Comincia così il testo, in cui parlano giostrine ed altalene, risuonano le grida dei bambini ed affiora la speranza che tutto torni com’era, anche con le ginocchia sbucciate e guarite con un bacio di mamma.

«Dico la verità: mi sono commosso - dice Bertocchi - Sul parco giochi, ho fatto il duro e volevo aspettare ancora, per prudenza».

(Maria Castelli)

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