Orecchie a sventola, ladro incastrato
Condanna a tre anni per il colpo in casa

Mozzate Sorpreso dal proprietario lo aveva minacciato con un piccone Per questo un albanese di 26 anni riconosciuto colpevole di rapina

Un giovane di 26 anni di nazionalità albanese è stato condannato ieri mattina in tribunale a tre anni di detenzione per una rapina commessa il 28 gennaio del 2018 in una villetta bifamiliare di vai Pellico.

Rrika è stato riconosciuto in aula, davanti al gup Laura De Gregorio- con il sistema dei cosiddetti “birilli”.

In altre parole la vittima lo ha individuato in un gruppo composto da altre controfigure, e lo ha riconosciuto senza la minima esitazione, per via del naso parecchio prominente e delle orecchie a sventola, elementi che già a suo tempo gli avevano consentito di individuarlo.

La rapina fu in realtà la conseguenza di un furto, che il giovane albanese commise con altri due complici tuttora sconosciuti.

Arrivarono a bordo di un’Audi in via Pellico, scavalcarono la recinzione, armati di mazze e picconi, entrarono in una abitazione nella quale, in quel momento, non c’era nessuno.

Frugarono dappertutto, e trattenendosi fino al momento in cui il padrone di casa rientrò trovandoseli davanti. I tre fuggirono, lui abbozzò un tentativo di star loro dietro, se non altro per vedere da che parte si allontanassero, quando Rrika si voltò, e per indurlo a desistere lo minacciò con il piccone che reggeva tra le mani, salvo poi riuscire a tagliare la corda.

Aveva il volto scoperto e quei tratti rimasero bene impressi nella memoria del padrone di casa. Il quale ai carabinieri di Mozzate fornì una descrizione parecchio dettagliata del soggetto, consentendo ai militari anche la sua identificazione.

Lo cercarono, non lo trovarono subito, ma ritenendo di avere per le mani elementi sufficienti a provarne il coinvolgimento in quella incursione, i militari chiesero e ottennero tramite la procura una ordinanza di custodia cautelare, cui seguì anche l’emissione di un decreto di latitanza.

Qualche tempo dopo, Rrika fu arrestato e incarcerato in attesa del processo celebrato ieri mattina, con l’accusa non già di furto ma di rapina, conseguenza del fatto che, inseguito, si fosse voltato e avesse minacciato il suo inseguitore per indurlo a desistere dal proposito di stargli dietro. (S. Fer.)

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