Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Mercoledì 18 Novembre 2020
Olgiate, i tamponi rapidi del sindaco
«Pago io, subito a consiglieri e vigili
Moretti come il primo cittadino di Robbio. Altri kit sono stati acquistati dalla Sos Olgiate e destinati ai volontari. Ma c’è anche la Lega che protesta
È scontro sui tamponi rapidi. Il sindaco, Simone Moretti, ha acquistato a sue spese un kit da 25 test rapidi orofaringei, il consigliere di minoranza Igor Castelli rivendica l’idea, da lui proposta a più riprese e altrettante volte bocciata dal primo cittadino.
Obiettivo dichiarato dell’iniziativa è individuare i positivi asintomatici che inconsapevolmente possano essere veicoli di contagio. «Ci siamo portati avanti con i cosiddetti tamponi rapidi – spiega il sindaco – Per poterli acquistare ho chiesto informazioni e spiegazioni dettagliate al sindaco di Robbio, che per primo già a marzo era partito con questa iniziativa. Sono arrivati i primi tamponi rapidi orofaringei, acquistati da me (un kit da 25 senza pesare sulla casse comunali) che saranno a disposizione dei consiglieri e assessori comunali di maggioranza e minoranza, dipendenti comunali, polizia locale e volontari della nostra protezione civile».
E ancora: «Altri due kit da 25 (50 totali) sono stati acquistati dalla presidente Patrizia Luzzi dell’associazione Sos Olgiate per i tanti volontari che in prima linea, dall’inizio dell’emergenza ad oggi, assieme a tutto il personale medico, sanitario ed infermieristico non si sono mai risparmiati un attimo facendo un lavoro titanico».
E aggiunge: «Speriamo con questo piccolo gesto che da Olgiate Comasco possa partire un messaggio che una maggiore consapevolezza e un monitoraggio preventivo e costante potrebbero veramente aiutare a far diminuire la diffusione del virus, limitando il ricorso ai lockdown mirati e zone rosse che condizionano le nostre vite e quelle di tante attività commerciali».
Ma c’è anche chi protesta come il consigliere della Lega Nord Igor Castelli: «Sei mesi fa il sindaco bocciò la mia proposta di attivarsi per uno screening della popolazione, mentre adesso la fa propria. Non c’è la minima correttezza istituzionale in questa iniziativa, è solo uno spot elettorale».
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