Olgiate, lavori alla rotonda
tra auto in coda e proteste

Strade chiuse per l’asfaltatura di via Tarchini e il traffico va in tilt nelle vie interne nelle ore di punta. Devono intervenire i vigili urbani. E oggi il bis

Strade chiuse per l’asfaltatura della nuova rotatoria in via Tarchini, traffico e code nelle vie interne. I maggiori disagi, ieri, si sono riscontrati tra le 8.45 e le 10 – nella prima ora dopo l’interdizione della circolazione - e negli orari di punta tra le 13 (uscita studenti della scuola media) e le 14 e nel tardo pomeriggio, al rientro dei pendolari dai luoghi di lavoro.

E oggi si replica. Per consentire le operazioni di asfaltatura della nuova rotonda e di stesura della segnaletica orizzontale, da ieri e sino alla fine dei lavori prevista per oggi, è vietato il transito veicolare in via Tarchini, dal civico 25 all’intersezione con via Angelo e Mary Roncoroni, in viale Michelangelo nel tratto in prossimità dell’intersezione con via Tarchini e in via Garibaldi, quest’ultima chiusa totalmente al transito. Gli effetti della chiusura di tre tratti fondamentali per la viabilità locale hanno provocato la formazione di code in via Volta, via Lucini, via Sempione e via San Gerardo.

«In casi come questi purtroppo non c’è alternativa dal punto di vista viabilistico, poiché le uniche due strade per andare a Nord sono via Tarchini e la Lomazzo-Bizzarone –dicono in Comune – Per evitare intoppi, abbiamo disposto il divieto di transito per i mezzi pesanti dal semaforo di via Tarchini in su, verso la rotatoria».

La viabilità alternativa sarà in vigore anche oggi. «Proprio per contenere al massimo di disagi, inizialmente era stata programmata l’asfaltatura della nuova rotonda nei giorni di chiusura delle scuole per Carnevale, ma l’abbassamento delle temperature in quei giorni ha imposto un rinvio – spiega a questo proposito l’assessore Flavio Boninsegna – Dopo l’asfaltatura (eseguita ieri), oggi si traccerà la segnaletica orizzontale e, al termine di questi lavori, si ripristinerà la viabilità ordinaria».

L’articolo completo su La Provincia di martedì 26 marzo

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