Parco acquatico a Cadorago, vince il Comune

Il l Consiglio di Stato dà ragione al municipio. Nessun risarcimento ai costruttori privati

Il Consiglio di Stato dà ragione al Comune di Cadorago sul centro natatorio di via Manfredini.

Sconfitta l’impresa appaltatrice, la Rigamonti S.p.a. che aveva presentato ricorso.

Esulta l’ex sindaco Franco Pagani: «È una vittoria della legalità e della trasparenza».

Ora si riapre il dibattito: «Dobbiamo coordinarci con l’avvocato che ci rappresenta, ma non è esclusa a priori l’ipotesi che il progetto venga ripreso in mano», fa sapere l’attuale primo cittadino, Paolo Clerici.

La storia del centro natatorio si arricchisce dunque di un nuovo capitolo. Era iniziata nel lontano giugno 2007, (quando a ricoprire la carica di sindaco era Pagani, mentre Clerici svolgeva il ruolo di capogruppo della maggioranza), con l’aggiudicazione da parte dell’ impresa dell’appalto per la costruzione e la gestione del centro.

Alla Rigamonti il Comune si era impegnato a versare la somma di 5.924.200 euro. Tuttavia, a soli due mesi di distanza, era stata l’ impresa edile a presentare un progetto «migliorativo», con variazioni sia nel progetto del centro sia nell’impegno economico: non più un centro natatorio sportivo, ma un vero e proprio parco acquatico, con l’investimento sensibilmente lievitato da a dieci milioni di euro, e il conseguente prolungamento a quarant’anni della gestione, precedentemente concordata a venticinque anni.

Era stato a quel punto che, prima in Consiglio comunale e poi in Giunta, l’allora sindaco Pagani aveva deciso, a costo di aprire una crisi politica, con quattro membri della maggioranza contrari e transitati all’opposizione (compreso il vicesindaco Verga Giulio), di annullare l’accordo raggiunto e non accogliere le richieste di miglioramento.

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