Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Martedì 14 Maggio 2019
Ringhiera da rifare
Finalmente si muovono
In via Per Cernobbio lavori dopo 2 anni dall’incidente. Sarà necessario il senso unico. L’inizio dopo la fine delle scuole
I lavori per il ripristino del parapetto prenderanno il via solo dopo la chiusura delle scuole, perché per eseguirli saranno necessari pesanti limitazioni alla circolazione delle auto sulla via Per Cernobbio, e per contenerli al massimo si attende appunto che cali il volume di traffico.
C’è finalmente un crono-programma, a due anni dall’incidente che ha abbattuto la ringhiera in ferro che delimita la sede stradale nel punto in cui le acque del lago passano dall'altra parte per formare la darsena della Villa del Grumello.
Servirà un mese di lavori per ripristinare lo stato dei luoghi, durante il quale il passaggio delle auto sulla trafficatissima via Per Cernobbio sarà regolato da un senso unico alternato. La strada, che collega la città con i paesi del lago, sopporta quasi per intero il traffico della statale Regina e registra quotidianamente il transito di migliaia di vetture: il senso unico alternato significherà dunque un forte rallentamento, e c’è il rischio di code chilometriche.
È la ragione che ha indotto l’assessore ai lavori pubblici Vincenzo Bella a non far partire i lavori. Bisognerà pazientare ancora un mese.
L’appalto, per complessivi 31 mila euro (compresivi Iva e oneri vari), era stato bandito a dicembre ed è stato aggiudicato lo scorso mese di marzo. L’impresa vincitrice, in virtù di un ribasso del 7,80%, è la Comedil Mangino di Olgiate Comasco.
L’incidente che ha causato il crollo del parapetto avvenne alla metà di marzo del 2017. Un giovane che si trovava alla guida di una Kia Rio mentre rientrava verso Como nel cuore della notte, aveva perso il controllo dell’auto ed era finito contro la ringhiera che si trova poco prima della rampa d’accesso di via del Grumello.
Fu davvero fortunato. Innanzitutto perché l’auto, dopo aver abbattuto due metri e mezzo di ringhiera ed essere precipitata nel lago da un’altezza di quattro metri, è uscito sano e salvo anche perché l’acqua, in quel punto e in quella stagione, era particolarmente bassa.
L’amministrazione intervenne dapprima con una rete arancione di cantiere, quindi piazzando dei jersey di cemento più resistenti e sicuri, ma - teoricamente - provvisori. Quei jersey (e la rete) sono ancora lì.
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