Ronago, terminata l’emergenza acqua
Impianto nuovo dopo due giorni

Maxi lavoro dei Vigili del fuoco per non lasciare a secco le case Sessanta volontari con dodici autobotti. Il sindaco: «Grazie, ci avete salvato»

L’emergenza idrica è finita alle 18 di ieri, ma già in mattinata il sindaco, Agostino Grisoni, aveva revocato l’ordinanza di cauto utilizzo dell’acqua potabile.

La crisi è durata 46 ore: alle otto della sera di giovedì, si era rotta una pompa del pozzo della Val Mulini a servizio dell’acquedotto sul colle del Serafino e, da quel momento, è scattata una mobilitazione senza precedenti di oltre 60 volontari della Protezione civile intervenuti senza sosta da mezza provincia, da Cabiate, da Cantù, da Valmorea, da Fino Mornasco, insieme al gruppo di Protezione Civile Terre di Frontiera, coordinato da Matteo Gobbi, assistente di Polizia Locale.

Nella notte gelida e per gran parte di venerdì, sotto la pioggia, 12 autobotti dei mezzi antincendio e una grande “chilolitrica” dei vigili del fuoco hanno fatto la spola con Uggiate per prelevare acqua dagli idranti e rifornire il serbatoio dell’acquedotto e le condutture con decine di migliaia di litri, per non lasciare il paese a secco.

Intanto una potente gru provvedeva a sollevare la pompa rotta e metterne in opera una nuova, già nei magazzini comunali per lungimiranza dell’amministrazione che ha tenuto l’apparecchiatura di riserva, preventivando anche l’imprevisto. Ora l’emergenza è il sindaco ringrazia i vigili del fuoco.

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