Ronago e Uggiate, stretta sulla fusione. «Il nome? Magari Civitanova Comense»

La situazione Martedì sono in programma i consigli comunali nei due paesi coinvolti. Tra le ipotesi da votare nel referendum del 28 maggio quella di San Giuseppe al Colle

Il progetto di fusione in Comune unico entra nel vivo: è all’ordine del giorno dei consigli comunali convocati per martedì 28 febbraio alle ore 19.30 ad Uggiate Trevano e alle ore 21 a Ronago. Un progetto ancora top secret e, secondo indiscrezioni, proporrebbe già la denominazione del Comune che nascerà. Sono cinque ipotesi: Uggiate Trevano con Ronago; Uggiate con Ronago; Monteprato; Civitanova Comense; San Giuseppe al Colle, nome che comprenderebbe San Giuseppe, al quale è dedicato il santuario che domina la zona, con richiami a secolari devozioni, tradizioni e costumi sociali. Ma richiamerebbe anche Padre Giuseppe Ambrosoli, ronaghese appena proclamato Beato. Nel referendum del 28 maggio, la popolazione non solo si esprimerà sul Comune unico, ma anche sulla denominazione del nuovo ente.

Le indiscrezioni

Sempre secondo indiscrezioni, il progetto sarebbe di 40 pagine, dedicate agli aspetti storici, geografici ed economici delle due comunità, ma soprattutto alle opportunità di un Comune unico. Non trascurerebbe, tuttavia, di considerare i rischi che si ridurrebbero, alla fine, ad uno solo: il campanilismo, cioè il timore di perdere la propria identità e i servizi.

Un rischio sentito soprattutto a Ronago, il paese che dieci anni fa bocciò il Comune unico, allora prefigurato anche con Faloppio: con i suoi 1655 abitanti, in costante diminuzione,le nascite dimezzate in cinque anni, la perdita di attività e il bilancio risicato, Ronago teme di diventare periferia, sopraffatto da Uggiate, 5202 abitanti e decine di attività, polo attrattore da sempre.

I pareri

« Io sono favorevole alla fusione: è un approdo inevitabile », esordisce Gian Paolo Lambrughi, tecnico del Consorzio Agrario, rappresentante di una delle famiglie storiche di Ronago. «Il rischio è che Ronago venga lasciato ai margini e non si verifichi una reale integrazione tra popolazione e territorio ».

Ma il progetto prevederebbe un pro- sindaco a Ronago, mantenendo il municipio, rafforzando i servizi e valorizzando le risorse. Ronago porta in dote al Comune unico due valichi di frontiera, un beato, un laghetto comunale, per citare almeno tre dei punti salienti. « La fusione è il futuro: darà più peso a tutti i livelli.

I piccoli Comuni ormai sono tagliati fuori », sottolinea Gerolamo “Momo” Viganò, nome storico di Uggiate, imprenditore nel ramo edilizia e gestore del laghetto di Ronago con la sua associazione di pescatori Adps Lanza. « Mi dispiacerebbe solo cambiare il nome -continua - Ma l’hanno fatto anche da altre parti. Ce ne faremo una ragione». Voci che si aggiungono ad altre ( vedi “La Provincia” di sabato 18 febbraio)

« Favorevolissimo alla fusione »: non ha dubbi Diego Ghielmetti, cognome storico ronaghese, direttore generale della Casa anziani di Uggiate, dieci Comuni consorziati. «Spero non prevalga il campanilismo: il frutto della collaborazione è questa Casa Anziani, fatta e gestita insieme per il bene dei nostri ospiti – riflette – E almeno nella mia famiglia, rispetto a dieci anni fa, noto un orientamento più favorevole alla fusione ».

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