Turate e il “nuovo” sottopasso
Costa sei milioni e si allaga già

Dopo il secondo caso in pochi giorni il Pd chiede una strada alternativa. Il vicesindaco: «Faremo verifiche». Ferrovienord per ora tace

È polemica sul sottopassaggio ferroviario di via Mazzini di recente inaugurato tra Turate e Gerenzano (costato attorno ai sei milioni di euro) che anche l’altra sera si è nuovamente allagato.

Causando disagi e problemi ai pendolari, alcuni dei quali hanno dovuto fare dei lunghi giri per poter riuscire a tornare a casa del lavoro, mentre altri per cercare di evitare di rimanere bloccati nelle pozzanghere che vi si erano ancora una volta formate, hanno dovuto compiere delle pericolose manovre, passando da una corsia all’altra.

Molto peggio era andata la scorsa settimana quando una donna di 56 anni , residente in paese, attorno alle 6.30, mentre era alla guida del suo suv era rimasta bloccata nel sottopasso che si trova nelle immediate vicinanze della stazione ferroviaria.

«Si rimane meravigliati davanti al fatto che il nuovo sottopasso, da poco inaugurato, sia finto a mollo anche l’altro ieri, quando tutto sommato non ha piovuto poi molto» lamenta Leonardo Calzeroni, segretario del Pd.

«È una situazione che evidentemente preoccupa - aggiunge -, sia per quel che riguarda la sicurezza viaria che per il rischio di lasciare isolata una parte del paese; per alcuni turatesi, quando il sottopasso si è allagato, tornare a casa è stara infatti un’impresa». Calzeroni rilancia l’ipotesi di collegare la vie Cie con il vicino sovrappasso a Gerenzano, sgravando così anche di traffico le vie Fermi e Mazzini.

«È poi evidente che si tratta di una questione tecnica e non politica e fantasie su responsabilità di questa o delle precedente amministrazione sarebbero soltanto delle inutili strumentalizzazioni.

È sulla stessa linea il vicesindaco Roberta Clerici: «Ci confronteremo quindi sia con il vicino Comune di Gerenzano che con le ferrovie per valutare il da farsi; verificando intanto anche la situazione delle fognature”. Nessun commento al momento da Ferrovienord.

(Gianluigi Saibene)

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