Ultimo atto del G7 di Assisi: firmata la prima Carta su inclusione e disabilità

Il documento Un impegno preso dalle sette grandi potenze del mondo, all’interno del Castello di Solfagnano. Il diritto al lavoro raccontato anche dai ragazzi di Pizzaut

Annunciata fin dalla seduta di apertura del G7, a giugno, la Carta di Solfagnano firmata questa mattina all’interno dell’omonimo castello in provincia di Perugia, dove si è svolta parte della tre giorni dedicata a disabilità e inclusione, si sviluppa in otto punti.

G7 disabilità, il saluto dei ministri. Video di Paolo Moretti

A presentarla è stata la ministra comasca Alessandra Locatelli, che nel corso della conferenza stampa conclusiva del forum internazionale ha coinvolto i colleghi, ministri e rappresentati tanto delle sette potenze economiche mondiali, quanto del Sud Africa, che erediterà la presidenza del G20. Tra i punti sottolineati dai politici di diversa nazionalità sono emerse con forza la necessità di promuovere e investire maggiormente sullo sviluppo di nuove tecnologie che possano rendere più inclusiva la vita delle persone con disabilità e l’urgenza di garantire con maggiore capillarità il diritto al lavoro. Un diritto che, nella tre giorni di Assisi-Solfagnano, non è stato solo parola morta, ma che ben prima di essere stato messo su carta è stato mostrato ai presenti, esperti, politici e giornalisti, nella concretezza delle tante persone con disabilità che hanno preso parte all’organizzazione e alla gestione del forum.

G7 inclusione e disabilità: i ragazzi di Pizzaut portano la pizza ai giornalisti in sala stampa

Tra di loro anche i ragazzi di Pizzaut, la pizzeria fondata da Nico Acampora (presente a Monza Brianza, ma con un altro ristorante anche in provincia di Milano, a Cassina De’ Pecchi). Questa mattina i ragazzi con autismo che lavorano con Acampora occupandosi della cucina o del servizio in sala si sono presentati in sala stampa per offrire una delle loro tipiche pizze e raccontare l’importanza che il lavoro riveste nella loro vita. Una vita fatta di sfide, certo, ma che richiede la garanzia degli stessi diritti che valgono per gli altri concittadini: solo così i talenti e il ruolo di ciascuno all’interno della società possono essere concretamente espressi.

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