Cronaca
Lunedì 03 Agosto 2020
Bonus sugli acquisti
con pagamenti non in contanti
Almeno 2 miliardi nel decreto agosto. Tra le attività coinvolte bar e ristoranti. Forse anche abbigliamento ed elettrodomestici
Un bonus sugli acquisti, concentrato sui settori che stentano a ripartire. Il governo punta a stanziare con il prossimo decreto di agosto almeno due miliardi - ma c’è un pressing per portare la dote a 3 - per spingere i consumi e dare un po’ di ossigeno alle attività più colpite, come bar e ristoranti.
Il perimetro degli acquisti da incentivare è ancora da definire e potrebbe essere esteso anche all’abbigliamento e agli elettrodomestici. Da affinare anche il meccanismo: le ipotesi spaziano da una card a un rimborso direttamente al contribuente, mentre è consolidato l’orientamento di premiare le spese effettuate con pagamenti tracciabili, con carte e bancomat, e fino a dicembre 2020.
Già nei giorni scorsi il viceministro all’Economia Laura Castelli aveva assicurato le associazioni dei ristoratori sull’intenzione di introdurre un bonus sui consumi, insieme a nuove di misure di sostegno al settore - dalla proroga dell’esenzione della Tosap a un fondo per di garanzia» per gli affitti. L’idea di aiutare gli esercenti si incrocia con quella del ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, di sostenere i centri storici delle città d’arte, semi-deserti per l’assenza dei turisti stranieri ma anche per il persistere dello smart working diffuso. Il calo di presenze, secondo i calcoli di Confesercenti, tocca i 34 milioni con perdite stimate attorno ai 7 miliardi. Anche il ministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, ha lanciato la sua proposta di un fondo da 1 miliardo per la ristorazione che dia sostegno a tutta la filiera del made in Italy, con un bonus da 5mila euro a esercizio per l’acquisto di prodotti agroalimentari italiani.
In queste ore si sta quindi cercando una sintesi delle varie proposte - il Cdm è previsto in settimana, probabilmente giovedì 6 agosto - cui si aggiunge quella, allo studio del Mise, per puntellare anche il settore dell’abbigliamento e degli elettrodomestici . La platea del bonus - che non dovrebbe avere limiti di reddito per chi lo utilizza - dovrà fare i conti con le risorse disponibili. Il limite è quello dei 25 miliardi di nuovo deficit autorizzati dal Parlamento, che saranno destinati in gran parte (circa 13 miliardi) al pacchetto lavoro. Su questo fronte si sta ancora limando la proposta di proroga della cassa Covid selettiva, abbinata a un prolungamento fino a fine anno del blocco dei licenziamenti. Su questo fronte si starebbero studiando però le «eccezioni»: nelle bozze circolate nei giorni scorsi i licenziamenti erano consentiti solo in caso di chiusura definitiva o fallimento delle aziende, ma dovrebbero essere inclusi almeno anche i casi di accordi tra imprese e sindacati per l’esodo volontario.
Il resto delle risorse andrà al rifinanziamento del Fondo di garanzia per le Pmi (poco meno di 1 miliardo), alle nuove scadenze lunghe per pagare le tasse sospese di marzo, aprile e maggio (circa 4 miliardi), alla scuola (1,3 miliardi), e agli enti locali. L’intesa con le Regioni prevede ulteriori 2,3 miliardi di ristoro mentre ai Comuni dovrebbero andare circa 3,5 miliardi cui si dovrebbero aggiungere anche i fondi per la gestione dell’emergenza migranti e per i relativi controlli sanitari anti-Covid. Mezzo miliardo, infine, andrà a rimpinguare il fondo per la rottamazione auto (3mila prenotazioni per l’ecobonus solo nelle prime 2 ore) che potrebbe essere esteso anche ai veicoli commerciali.
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