Elezioni, il centrodestra ci ha ripensato. Niente ricorso al Tar contro Rapinese

Politica Molteni era rimasto escluso dal ballottaggio per appena 103 voti sul sindaco poi eletto. Gli avvocati hanno studiato le carte: tanti dubbi, ma poche segnalazioni circostanziate di errori

I giorni effettivi scadrebbero venerdì (29 luglio), ma è ormai certo che il centrodestra non porterà le ultime elezioni sulla scrivania dei giudici del tribunale amministrativo regionale. Niente ricorso, quindi, per chiedere il riconteggio totale delle schede, come annunciato a caldo dallo stato maggiore di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia alla presenza del candidato sindaco Giordano Molteni.

Il primo turno

Il centrodestra, lo ricordiamo, non era riuscito a centrare il ballottaggio (per la prima volta dal 1994 a oggi) per soli 103 voti. Alessandro Rapinese (in corsa con la sua lista civica) aveva infatti ottenuto 8.439 preferenze (pari al 27.33%) contro le 8.336 (il 27%) di Molteni. Rapinese, poi, è storia recente, ha stravinto al secondo turno contro il centrosinistra di Barbara Minghetti con undici punti percentuali di distacco.

Torniamo però ai 103 voti di differenza in un’elezione molto contestata sotto il profilo organizzativo. Lamentele non sono infatti arrivate solo dal centrodestra, ma anche da Adria Bartolich (candidata sindaco di Civitas e Il bene Comune) che aveva evidenziato una serie di questioni controverse. Tra i temi su cui gli avvocati hanno lavorato in queste settimane le segnalazioni fatte da singoli candidati su presunti errori nelle preferenze e da rappresentanti di lista sulla conduzione degli scrutini. Sotto la lente dei legali sono finiti i seggi bloccati e le contestazioni sulle schede, oltre alle decine di rinunce di presidenti e scrutatori (l’82% aveva rifiutato l’incarico) con sostituzioni volanti utilizzando persone alla prima esperienza.

Sul caos ai seggi non ci sono stati dubbi, visto che in alcune sezioni è intervenuta la Polizia locale e in altre è stata chiamata la Digos, ma da quanto si apprende le contestazioni raccolte non sarebbero state in numero sufficiente per sperare di poter ribaltare il verdetto del primo turno.

Marcia indietro

Il Tar, infatti, abitualmente non dispone il riconteggio generale delle schede (in questo caso il ricorso sarebbe già stato protocollato da settimane), ma nelle sezioni contestate. Ed ecco quindi il nodo cruciale che ha portato il centrodestra a fare marcia indietro e cioè, l’alto rischio di vedersi respingere il ricorso perché le segnalazioni circostanziate di errori non erano abbastanza per convincere i giudici a riconteggiare tutte le schede. Non solo. A questo punto anche gli stessi elettori di centrodestra difficilmente avrebbero capito la decisione di impugnare tutto.

Tra l’altro, vale la pena sottolinearlo, una vittoria del ricorso non avrebbe portato Molteni sulla poltrona più importante di Palazzo Cernezzi, ma a doversi giocare il ballottaggio con Barbara Minghetti. Questo significa che per Alessandro Rapinese non c’è più nessun ostacolo e nemmeno verdetti da attendere. Nessun possibile ribaltamento della situazione che ne avrebbe decretato l’uscita di scena dopo che da un mese ormai è il nuovo sindaco.

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