Gli orsi di Aprica
Sono usciti dal letargo

I plantigradi hanno definitivamente abbandonato le loro tane e si godono il sole

I due orsi dell’Osservatorio eco-faunistico di Aprica si sono risvegliati dal lungo sonno invernale, probabilmente il loro primo “letargo” così ben accuditi visto che i due esemplari adulti di orsi bruni dei Balcani sono stati sequestrati dal governo bulgaro in quanto tenuti in condizioni non sufficienti a garantire il loro benessere animale e sono arrivati nella struttura inserita nel Parco delle Orobie valtellinesi la scorsa estate.

Mentre si attendono ancora direttive per capire quando la struttura, fiore all’occhiello del turismo di Aprica, anche quello “scolastico”, potrà riaprire, i due orsi stanno cominciando a godersi la primavera al Palabione. Peraltro, si sta ancora cercando a loro un nome. Il concorso “Vita nuova, nome nuovo” non si è ancora concluso; si attende di capire che nome avranno le due mascotte dell’Osservatorio.

Tutto l’inverno nella tana

«L’autunno scorso, alla prima nevicata, entrambi si sono ritirati nelle tane artificiali ispezionabili e non sono più usciti fino a pochi giorni fa - racconta Bernardo Pedroni, direttore dell’Osservatorio che, tutti i giorni, va a piedi al Palabione per portare a loro il cibo -. Non sapevamo se si sarebbero addormentati, poiché si trovavano per la prima volta nella loro vita in un luogo più freddo rispetto alla Bulgaria dove non avevano mai fatto l’ibernazione, ossia i sonni profondi (non un letargo) dai quali si svegliano spesso e volentieri stando in una sorta di dormiveglia, ma senza alimentarsi né bere. I nostri orsi, pur avendo ridotto drasticamente le loro attività ed essendosi addormentati solamente in alcune giornate particolarmente fredde, invece non sono più usciti, ma hanno continuato a cibarsi di mele, carote, finocchi portati a loro quotidianamente». Questo ha fatto sì che i due plantigradi abbiano trascorso, senza alcuna problematica, il periodo invernale e senza perdere peso come si può vedere dalle foto. Ora possono uscire ed entrare liberamente dalle tane verso l’area faunistica con un laghetto a loro disposizione.

«Il maschio è uscito qualche giorno prima della femmina che probabilmente non amava calpestare la neve ancora presente all’esterno della tana - prosegue il biologo -. Quando finalmente si è decisa ad uscire ha raggiunto immediatamente il laghetto facendo un bagno, per poi grattarsi di schiena sulla resina di un tronco di abete rosso. Nei prossimi giorni gli orsi saranno tenuti sotto osservazione per vedere se continueranno ad andare d’accordo così come avevano iniziato a fare prima dell’ibernazione. Gli orsi non si conoscevano da molto quando erano arrivati e quindi, essendo animali solitari, c’è voluto tempo prima che ciò accadesse». .

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