Meno persone sono suscettibili al Covid. Ma per Carlo Signorelli è bene vaccinarsi: «Temiamo sempre la variante pericolosa»

Intervista Carlo Signorelli è Docente di Medicina preventiva al San Raffaele e presidente della commissione nazionale vaccini

Di solito le “ondate” Covid si risolvevano nel giro di una decina di settimane. Al massimo undici. Ora sembra siano anche più veloci. Se quella estiva aveva raggiunto il suo picco a inizio luglio, dopo quattro settimane abbondanti di crescita costante, l’ondata autunnale è arrivata al suo “climax” più in fretta. In sostanza, una settimana prima di quanto ci si aspettasse, ma, soprattutto, su numeri più bassi. Un qualcosa di casuale o un’indicazione precisa? Lo abbiamo chiesto al professore di Medicina Preventiva al San Raffaele e presidente della commissione nazionale vaccini (Nitag) Carlo Signorelli.

Professore, ma siamo davvero a una fase meno pericolosa delle altre della malattia?

Sicuramente abbiamo una curva che è più bassa di quella delle altre ondate. Non c’è stato il picco dei 120-140mila casi al giorno delle scorse ondate. Dal punto di vista tecnico le ragioni potrebbero essere solamente due: misure contenitive efficaci, oppure una parte di popolazione non è più così suscettibile al contagio… E di sicuro la ragione di questo calo non è la prima.

Ovvero?

Non è così perché non si sono vaccinati in tanti con la quarta dose e perché sono cadute quasi tutte le prescrizioni di contenimento: mascherine, distanziamento e via dicendo... Per cui mi viene da dire che il virus sta circolando, è vero, ma la percentuale di popolazione suscettibile è minore perché protetto magari da una infezione diversa. Se uno ha fatto la B4 non sta prendendo la B5, a conti fatti. Si pensava che il picco si sarebbe raggiunto intorno ai 100mila in Italia, invece ci siamo fermati sui 60-70mila casi giornalieri nel picco della settima ondata…

Lei consiglia sempre il vaccino? Anche per la quinta dose “vecchia”?

Sempre. Chi ha fatto la terza dose o il Covid, passati i 120 giorni deve fare la quarta dose se vuole proteggersi dalle ultime varianti. Chi ha fatto la quarta dose per ora no, anche perché dovrebbe averla fatta molto tempo fa, più di 120 giorni fa, ed essere tra le categorie eleggibili per la quinta… Non credo siano in tanti in questa condizione.

Il Covid sta diventando una malattia endemica e meno pericolosa?

C’è sempre tra di noi l’idea che il Covid possa stupirci ancora, perché ci ha stupito tante volte. C’è sempre la brutta sensazione che non si possa stare tranquilli. Temiamo sempre la variante pericolosa. Però la logica dice che stanno continuando a circolare varianti meno aggressive e che se continua così dovremo pensare a una strategia di gestione che secondo me potrebbe essere quella di un richiamo annuale con le varianti più recenti, come si fa con l’antinfluenzale. Quello che potrebbe succedere già in questa stagione. Potrebbe arrivare anche l’unico vaccino che contiene anche l’antinfluenzale. Per cui siamo moderatamente ottimisti. Sempre all’erta, ma non più spaventati. Se la popolazione è meno suscettibile, e sembra proprio così, siamo meno preoccupati.

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