Nell’Academy del legno. Tecnici e operatori per il distretto brianzolo

L’offerta Nel polo di Lentate formazione professionale e corsi Its e Ifts. «Bene le iscrizioni: fatte due classi. Richieste delle aziende sempre alte»

Design del legno e falegnameria contemporanea in una scuola d’alta formazione, dove tutta la sapienza, l’abilità artigiana e il saper fare dei grandi maestri del settore passano nelle mani delle nuove generazioni. Artwood Academy, con sede a Lentate sul Seveso, si sta preparando al nuovo anno scolastico nel segno della continuità con quanto fatto in passato, ma anche con alcune novità, a partire dalla riforma della nuova filiera tecnologico-professionale del “4+2”, con quattro anni di scuola superiore seguiti da due anni in Its Academy.

Un mestiere, quello del falegname, che nel tempo è cambiato ed è diventato più moderno con competenze specifiche in ambito tecnologico, pur conservando la propria dimensione artigianale.

Le competenze

In Artwood Academy, i ragazzi in uscita dalla terza media iniziano il percorso per diventare Operatori e Tecnici del legno, con una qualifica riconosciuta a livello nazionale.

Oltre alla formazione professionale c’è poi l’Its; nei primi anni la formazione è rivolta a lavori manuali con macchine tradizionali, poi subentra la progettazione con macchine 3D e a controllo numerico. Chi esce da Artwood non è un semplice falegname: l’Operatore del Legno è in grado di eseguire su precise indicazioni la lavorazione, la realizzazione e l’assemblaggio di componenti lignei, prodotti artigianalmente o su scala industriale. All’interno del percorso di studi vengono sviluppate abilità manuali e tecniche attraverso la conoscenza degli strumenti e delle macchine tradizionali della falegnameria, tutt’ora necessari per la finitura e la personalizzazione dei prodotti e delle più moderne macchine a controllo numerico, grazie a cui è possibile eseguire semplicemente anche le lavorazioni più sofisticate. La lettura del disegno tecnico e la progettazione degli elementi di arredo completano la proposta tecnico-formativa del percorso.

Il Tecnico del Legno racchiude invece tutte le competenze dell’Operatore del Legno e le esprime con un accresciuto grado di consapevolezza e autonomia. Oltre alla conoscenza dei processi e delle competenze specifiche dell’indirizzo formativo, il tecnico è in grado di eseguire i lavori assegnati in autonomia e di coordinare semplici attività. Nel corso dell’anno formativo, oltre al consolidamento delle competenze legate alla figura dell’operatore, vengono approcciate quelle più tecnologiche che introducono al mondo della programmazione delle macchine a controllo numerico e della prototipazione.

Post diploma

La scuola propone, come detto, anche percorsi Its e Ifts di formazione superiore per il post diploma, altamente specializzanti. «La novità principale per l’anno scolastico che sta per partire è costituita dalla riforma, per ora sperimentale e poi ordinamentale dal prossimo anno, del 4+2 – spiega Luigi Mettica, direttore della filiera formativa -. Noi a livello di istruzione e formazione professionale abbiamo una delle due sezioni con questa modalità: i nostri ragazzi potranno affrontare un quadriennio che poi darà accesso all’Its. Sostanzialmente avevamo già la filiera con il quadriennale del 3+1 e poi l’Its, abbiamo quindi formalizzato l’esistente anche se ora comunque ci sarà un cambiamento con una serie di contenuti nuovi. Le iscrizioni sono molto buone, le due sezioni infatti sono già piene, c’è tanto interesse da parte dei ragazzi e delle famiglie per questo settore. Per l’Its quest’anno abbiamo creato una quarta sezione, con tre percorsi dedicati all’ecodesign e uno al marketing». E aggiunge: «Abbiamo ampliato perché la domanda è in crescita, i fondi del Pnrr garantiscono un incremento dal punto di vista strutturale: a fine luglio c’è stato un ampliamento del laboratorio e un potenziamento dello sviluppo tecnologico e poi i fondi, oltre all’incremento dei percorsi, finanziano azioni collaterali di orientamento, borse di studio, ausili per studenti fuori sede e formazione dei formatori. Secondo me la riforma del 4+2 è un’impostazione molto realistica per le scuole tecniche, va incontro a una situazione che in altri Paesi è già così, invece in Italia c’è maggiore difficoltà». «Questo è un buon tentativo di avvicinare la scuola alle esigenze del mondo del lavoro, accorciando di un anno il percorso delle superiori e agganciando all’Its che prepara al mondo del lavoro ad alto livello da un punto di vista delle competenze tecniche – è la riflessione finale di Luigi Mettica -. Si va a colmare un gap che comunque c’è. Tra un ingegnere e un operaio, c’è uno strato di tecnici che bisogna tenere in considerazione. La domanda delle imprese, tra l’altro, è sempre altissima: non registriamo flessioni nelle richieste di riferimento».

© RIPRODUZIONE RISERVATA