Svolta affitti brevi. Nuove regole
e a Como prezzi più bassi

Turismo Da novembre l’obbligo del Codice nazionale e di un estintore da sei chili in ogni appartamento. L’aumento dell’offerta sta raffreddando le tariffe

Più del 40% delle case vacanza e b&b registrati, a Como e provincia, ha già ottenuto il Codice identificativo nazionale per gli affitti brevi. Secondo l’ultimo aggiornamento dei dati del ministero del Turismo: ad oggi su 500mila strutture registrate in Italia sono 170mila i Cin rilasciati, un terzo del totale.

Dopo una prima fase sperimentale, la norma per un registro unico delle case vacanza sta andando a regime con data di avvio il 2 novembre. Ma, vista la necessità di una doppia registrazione, regionale e nazionale, le sanzioni slittano a gennaio 2025.

«La norma introduce una razionalizzazione del settore e una maggiore trasparenza che è stata fortemente voluta dal Ministero del Turismo e anche dall’associazione dei property managers in Italia – spiega Simone Majeli, Ceo di Rent All Como – confidiamo che questo regolamento, migliorando anche la conformità agli impianti di sicurezza, possa finalmente allineare le strutture extra-alberghiere al settore alberghiero. Ci auguriamo a questo punto che le strutture vengano considerate a tutti gli effetti parte del comparto turistico e che l’offerta degli affitti brevi diventi parte di un unico comparto che è l’ospitalità».

Simone Majeli fa notare anche come l’impatto del Como in Serie A possa sviluppare un potenziale di destagionalizzazione notevole per tutto il territorio. «Ci auguriamo che, dopo tutti questi anni, l’idea di riportare in città il turismo sportivo si concretizzi – aggiunge Majeli - come affitti brevi e come parte del sistema dell’ospitalità ci siamo anche noi a fare la nostra parte. Siamo quindi soddisfatti per l’introduzione del codice nazionale, ma, ad oggi, stiamo riscontrando che le varie regioni hanno difficoltà e non hanno rilasciato a tutte le strutture i codici regionali. In provincia di Como ci sarà sicuramente un accumulo delle domande, soprattutto perché sono in arrivo nuove strutture e nuove richieste che devono essere smaltite».

Oltre al Cin, la nuova normativa obbliga ad alcuni adempimenti legati alla sicurezza, come il collocare nella casa vacanza un estintore che prevede poi una manutenzione tecnica annuale.

«L’estintore previsto dalla normativa è quello da 6 chili, sovradimensionato per un bilocale o monolocale e difficile da gestire, su questo si era chiesta una revisione che però non dovrebbe arrivare a breve – conclude Majeli - ma molto di quello che è stato introdotto dal Ministero, la Lombardia, a differenza di altre regioni, lo aveva già recepito. Chi può trovarsi in maggiori difficoltà non sono tanto le agenzie di gestione degli alloggi quanto i singoli proprietari. Ma, superata questa fase di conversione del Cin, dovrebbero poi essere tutti allineati con i nuovi adempimenti».

I prezzi

L’elemento di maggiore difficoltà, in questo momento, è che le piattaforme come Airbnb e altre non pubblicheranno più gli annunci senza il codice Cin. Nei prossimi due tre mesi ci saranno quindi dei momenti di eccessiva pressione sugli uffici della Provincia per l’urgenza delle richieste.

«Intanto qualcosa sta cambiando. È aumentata l’offerta e i prezzi si sono quindi un poco calmierati – ha osservato Xavier Folini, socio con Mattia Venturati, della società di gestione di affitti brevi a Como The House of Travelers – questa estate il lago ha registrato un numero minore di prenotazioni mentre Como città resta costante. La tipologia di persone che scelgono le case vacanze sono gruppi familiari con bambini, spesso con i nonni, che preferiscono la libertà di un appartamento con la possibilità di cucinare e gestirsi autonomamente lo spazio, generando anche un indotto commerciale».

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