Digitale, creatività e sostenibilità. Al 22% della Generazione Z piace l’artigianato

Il presidente di Confartigianato Imprese Marco Granelli commenta l’indagine realizzata dal Censis

l panorama lavorativo si sta evolvendo con ritmi mai visti prima. Al centro le generazioni che vanno dal 1990 al 2006. Un arco di tempo che racchiude più sub-generazioni, cresciute in contesti diversi, ma unite da una visione del lavoro che rompe con gli schemi tradizionali, soprattutto rispetto a quando erano giovani le attuali generazioni di adulti e anziani.

Se per i loro genitori e nonni, il lavoro era spesso visto come un sacrificio necessario per garantire il sostentamento della famiglia, ora è un’opportunità per crescere, imparare e fare la differenza nel mondo. Trovare un posto di lavoro che appaghi questo desiderio non è sempre facile. «Oggi l’artigianato è “di moda”. C’è una riscoperta, anche da parte di giovani, dei valori di unicità e sostenibilità dell’artigianato» lo afferma Marco Granelli, Presidente nazionale di Confartigianato. In uno scenario lavorativo in continua evoluzione «l’artigianato contemporaneo è percepito dai giovani come un contesto che integra tradizione e innovazione, manualità e digitale, offre forti potenzialità imprenditoriali, permettendo di esprimere talento, indipendenza, e anche di portare prodotti unici made in Italy nel mercato globale. Tutto questo va benissimo. Dobbiamo assolutamente coltivare e assecondare questo trend, anche usando gli strumenti e il linguaggio dei giovani» continua Granelli.

Anche se può sembrare strano, anche l’artigianato abbraccia la sempre più diffusa digitalizzazione, che diventa un modo per rigenerare la tradizione artigiana, rendendola ancora più forte e sostenibile. Ogni fase della produzione – dall’ispirazione alla progettazione, dalla sperimentazione all’adattamento, dalla realizzazione alla riparazione, dalla formazione dei lavoratori alla gestione dei clienti e alla promozione sul mercato – può essere potenziata dal digitale. Non a caso, i dati parlano chiaro: secondo il 4° Radar Artigiano di Confartigianato-Censis (2023), il 73% dei giovani tra i 18 e i 34 anni ricerca nel lavoro proprio quegli elementi che l’artigianato è in grado di offrire. Stabilità (84%), autonomia (78%), creatività (73%) e realizzazione personale (72%) rappresentano i pilastri del lavoro ideale per le nuove generazioni, e l’artigianato, con la sua vocazione alla manualità, alla cura del dettaglio e alla produzione di beni unici, si configura come un’opzione lavorativa decisamente allettante. Ma non è solo l’immagine a conquistare i giovani: il desiderio di lavorare nell’artigianato è concreto e diffuso. Il 34% dei giovani che non lavora nell’artigianato, secondo il 4° Radar Artigiano, vorrebbe farlo, e tra i giovani che cercano lavoro, il 22% lo cerca proprio nell’artigianato. «Ai giovani dico che non bisogna rassegnarsi a una esistenza da precario o da rider. È molto più appassionante restaurare un affresco, occuparsi di domotica, disegnare un abito d’alta moda» commenta il Presidente di Confartigianato.

I giovani di oggi non cercano solo un lavoro per garantirsi un reddito, ma desiderano un’occupazione che sia stimolante, gratificante e in linea con i propri valori. L’artigianato, in questo senso, ha tutte le carte in regola per conquistare le nuove generazioni. Offre la possibilità di esprimere la propria creatività, di lavorare con le proprie mani, di realizzare prodotti unici e di qualità, di avere un rapporto diretto con i clienti e di sentirsi parte di una comunità.

La sinergia tra le aspettative dei giovani e le potenzialità dell’artigianato è evidente. Ma per trasformare questa sinergia in realtà, è necessario un impegno concreto da parte di tutti gli attori coinvolti: istituzioni, imprese artigiane, scuole e, naturalmente, i giovani stessi. «Il futuro dell’Italia dipende da quanto e come si investirà sulle nuove generazioni. C’è molto da cambiare: bisogna puntare su formazione di qualità, istruzione tecnica e professionalizzante, per creare le competenze evolute imposte dalla rivoluzione digitale. E occorre incentivare la trasmissione d’impresa, con strumenti ad hoc» conclude Marco Granelli.

Non solo, è necessario dare ai giovani la possibilità di conoscere da vicino il mondo dell’artigianato, attraverso esperienze concrete e dirette, come stage, tirocini e progetti di PCTO (ex alternanza scuola-lavoro). Questo permetterà di colmare il gap tra domanda e offerta di lavoro.

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