Al Casnati le creazioni degli studenti. In passerella capi con stoffe riciclate

La sfilata Una trentina di outfit proposti dai ragazzi del quinto anno del Liceo artistico. Massima cura dei dettagli e ai nuovi codici della moda: sostenibilità, no season, genderless

Al Centro studi Casnati si è svolto l’evento di chiusura del quinquennio del Liceo artistico, con la sfilata di una trentina di capi realizzati dagli studenti dell’indirizzo Fashion design.

In passerella si sono susseguiti una trentina di outfit realizzati con i tessuti di alcune aziende comasche attente alla formazione di giovani talenti. Le proposte sono state ispirate solo dalla creatività dei ragazzi che hanno dato libero sfogo alla fantasia cercando però di interpretare uno scenario mai come oggi in continuo cambiamento, e con segni contrastanti.

Ognuna delle creazioni è stata pensata tenendo presente, sotto la guida dei docenti, i nuovi codici: qualità dei materiali, sostenibilità, no season, genderless. Una prima prova per la collocazione nell’ universo del tessile abbigliamento con spunti di riflessione attorno a nuove sensibilità come gli eccessivi sprechi e la lotta all’inquinamento. Molto curata anche la modellazione studiata per esaltare ogni tipo di silhouette.

Dal concept “Il rapporto tra l’uomo e natura” sono nati altri quindici outfit presentati nel finale dello show per il contest indetto da Istituto Marangoni. Alcuni studenti hanno vinto le borse di studio messe a disposizione da Marangoni, Naba, e Istituto italiano di fotografia che da tempo collaborano con il Casnati. Obiettivo: creare un link tra le eccellenze didattiche. Altre borse di studio sono state assegnate agli allievi che si sono distinti negli indirizzi di Architettura e di Multimedia del campus comasco.

Il fashion show ha fornito anche l’occasione ai docenti di tracciare un bilancio sulle attività svolte in parallelo ai corsi.

«Da anni collaboriamo con le più prestigiose realtà del distretto su svariati progetti che in molti casi sono diventati prodotti messi poi in vendita sul mercato: un grande risultato per gli allievi e la scuola. Questa esperienza ha fatto sì che alcuni ragazzi dopo aver proseguito gli studi all’università trovassero una collocazione proprio nelle strutture dove avevano maturato le loro prime esperienze», evidenzia Monica Sampietro, coordinatrice del Liceo artistico.

La serata, con oltre 350 invitati nel parterre, è stata presentata da Laura Di Scianni, coordinatrice del corso Fashion design: «Come si è visto in pedana - commenta- il corso ha messo in luce figure con grandi potenzialità, giovani designer molto consapevoli nel loro approccio green alla moda, spronati anche dall’incontro con noti esperti di settore. Parte degli abiti sfilati sono stati confezionati con stoffe o capi riciclati».

Laura Castelletti, docente del corso Modellistica e sartoria aggiunge: «Le creazioni viste in pedana sono espressione della personalità di chi le ha create, con grande passione ed entusiasmo. Siamo orgogliosi che i ragazzi vogliano completare la formazione a livello universitario. Il sogno in generale è di entrare in qualche in qualche nota maison, ma qualcuno è rimasto affascinato anche dall’arte tessile che ha enormemente bisogno di risorse fresche»

Dal canto loro i neodiplomati hanno rivelato le loro aspirazioni. Paolo Poli: «In futuro vorrei specializzarmi alla Naba in comunicazione, un profilo ricercato nella moda, nel cinema, nell’arte. Credo che sviluppare competenze tecniche, visive, digitali in questo ambito possa aprire molte porte ed opportunità».

Martina Noseda: «L’anno prossimo frequenterò anch’io Naba indirizzo Fashion Design. Tra le mie fonti d’ispirazione c’è il brand Dior, sono affascinata dall’eleganza e dalla freschezza dei modelli della Direttrice Creativa Maria Grazia Chiuri, ben rappresentata nelle campagne pubblicitarie».

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