Allarme selvatici: sei milioni di danni: «Devastate le colture, serve un piano»

Agricoltura A Milano la mobilitazione di Coldiretti: Como e Lecco tra le province più colpite. Il presidente lariano Trezzi: «E gli indennizzi non coprono mai il valore del prodotto distrutto»

Danni alle colture, peste suina africana, incidenti stradali. Tanti i motivi che hanno spinto Coldiretti a promuovere una mattinata di mobilitazione sotto il Pirellone a Milano, alla presenza ieri mattina di un migliaio di agricoltori, tra cui una nutrita delegazione comasca e lecchese.

Secondo quanto rimarcato dai vertici regionali e provinciali di Coldiretti, i danni nelle campagne lombarde ammontano «ad almeno 6 milioni di euro nell’arco di un anno, con assalti e raid che hanno distrutto raccolti, produzioni, pascoli, costringendo gli agricoltori a intervenire per ripristinare quanto rovinato, adoperarsi periodicamente per fare manutenzione agli strumenti installati per cercare di fermare le incursioni». Importanti le perdite di produzione nonché di quote di mercato e redditività.

Sul palco di piazza Duca d’Aosta anche il presidente di Coldiretti Como Lecco, Fortunato Trezzi. «Un problema, quello della fauna selvatica, che nelle due province di Como e Lecco ha assunto proporzioni gravissime, senza contare che in molti casi gli agricoltori decidono di non denunciare per stanchezza e rassegnazione».

«I danni causati dalla fauna selvatica non vengono rimborsati se non in minima parte. Tra l’altro, i pochi indennizzi che arrivano non coprono mai il reale valore del prodotto distrutto - ha poi aggiunto Trezzi -. Ad esempio, un produttore di vino che ha avuto la vigna devastata da cinghiali si vedrà risarcire solo il semplice valore dell’uva.

L’obiettivo della mobilitazione odierna è far applicare subito a livello regionale le misure previste dal decreto interministeriale varato lo scorso anno per l’adozione di un Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica».

In Lombardia il problema dei cinghiali, che si somma ai danni provocati da altre specie selvatiche o invasive con cui gli agricoltori quotidianamente sono costretti a fare i conti, si è aggravato di anno in anno. Al presidio nel capoluogo lombardo è stata allestita un’esposizione con alcune delle produzioni agricole maggiormente attaccate da questi ungulati, dal fieno, la cui qualità è compromessa dall’andirivieni di questi animali sui prati, al mais, le cui semine vengono decimate se non azzerate, senza dimenticare patate e piccoli frutti che sono ricercati come cibo, ma anche il riso che viene schiacciato al passaggio di questi temuti ungulati.

Riflettori puntati poi (e non potrebbe essere altrimenti) sul tema sensibile della Peste suina africana, Peste Suina Africana (Psa) la malattia, non trasmissibile all’uomo, che mette in pericolo gli allevamenti suinicoli e con essi un intero settore che in Lombardia vanta produzioni di eccellenza. Quanto agli incidenti, nel 2023, secondo i dati Asaps (l’Associazione Sostenitori Amici della Polizia Stradale), a livello nazionale sono stati 193 gli schianti con morti o feriti con il coinvolgimento di animali, l’88% di questi è stato provocato dalla fauna selvatica. In una nota, il consigliere regionale del Partito Democratico Angelo Orsenigo ha rimarcato come «a fronte di danni stimati da Coldiretti per 6 milioni, Regione Lombardia sarà in grado di predisporre solo 1,9 milioni di euro per l’anno corrente a favore degli agricoltori danneggiati dalla fauna selvatica».

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