Università dell’Insubria: è sfida tra due candidati per l’elezione del rettore

Le urne La prima votazione in calendario il 2 luglio, resterà in carica sei anni. In lizza per l’incarico il matematico Mauro Ferrari e la giurista Maria Pierro

Trasparenza, inclusione e cambiamento da una parte; dialogo, condivisione, rispetto e spirito di servizio dall’altra.

Questi i punti cardine su cui punteranno gli aspiranti rettori e prorettori vicari, per le elezioni dell’Università dell’Insubria per il sessennio 2024-2030. Manca poco più di un mese alla prima votazione, in programma il 2 luglio. Come candidato alla carica di rettore ci sono: Mauro Ferrari affiancato da Michela Prest con il programma «Al servizio della comunità per disegnare il futuro»; e Maria Pierro con candidato prorettore vicario Umberto Piarulli con il programma «Insieme per l’Insubria che vogliamo. Trasparenza, inclusione e cambiamento». Tanti i punti che le due compagini hanno considerato con l’obiettivo di far crescere ancora di più l’Insubria in tutte le sue sedi, inclusa quella comasca, e di renderla sempre più attrattiva.

Mauro Ferrari, 58 anni, è un matematico e dal 2018 è direttore del dipartimento di Scienze teoriche e applicate e delegato del rettore alla Didattica e all’innovazione. Nel 2004 è arrivato all’Insubria come professore associato ed è diventato ordinario nel 2018.

Caratteristiche

«Un momento faticoso, ma entusiasmante – commenta -. Abbiamo lavorato un anno sul programma e messo insieme le nostre idee. L’Insubria è un ateneo particolare perché ha sedi distribuite su territori con caratteristiche diverse e necessitano di una governance che crei un legame con il territorio e gli enti locali. In questi anni io e Michela Prest abbiamo sviluppato una visione comune dell’ateneo e da lì parte la nostra proposta. Abbiamo lo stesso entusiasmo e la stessa voglia, l’idea è di interagire con il territorio per far crescere l’università. Punto centrale sarà la ricerca, se riusciamo a far fare un salto di qualità, daremo una spinta a tutte le iniziative: didattica, terza missione, rapporti con il territorio. La nostra ambizione è che tra sei anni l’ateneo anticipi invece di dover rincorrere, questo significa una progettualità che funziona. Sono mesi intensi ma di grande soddisfazione».

Esigenze

Maria Pierro, 59 anni, è una giurista. Dal 2018 è direttrice del dipartimento di Economia, che ha ottenuto la qualifica ministeriale di Dipartimento di Eccellenza per il quinquennio 2023/2027. È componente del Senato accademico e delegata del rettore per le attività inerenti alle Relazioni sindacali e per la contrattazione collettiva integrativa del personale tecnico e amministrativo. «Sarà un mese di incontri serrati con i dipartimenti dove ci stiamo presentando, colleghi docenti, personale tecnico e rappresentanti degli studenti per esporre il nostro programma – evidenzia Pierro – quello che a noi interessa è sentire le persone, scambiare opinioni. Importante conoscere anche la storia di ognuno e capire quali siano le esigenze. Questo è un ateneo che ci consente un rapporto diretto. Ho abitato per 25 anni a Como dove ho anche insegnato, quindi ho un contatto diretto con la città. Pensiamo di poter fare bene per il potenziamento dell’ateneo, anche a livello internazionale. Intendiamo agire sul servizio alla collettività dato dalle infrastrutture, che devono essere più efficienti e che sappiano accogliere di più gli studenti e poi l’importanza del rapporto con gli ospedali del territorio. Importantissimi i dottorati su cui puntiamo, vogliamo anche favorire i finanziamenti europei volti a valorizzare la ricerca. Grande attenzione infine agli studenti che hanno bisogno di essere seguiti. L’ateneo è una grande famiglia dove tutti dobbiamo crescere».

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