Assegno unico a 3.100 famiglie: in due anni + 430

Redditi La misura universale dell’Inps, a Como, svela la crescita del bisogno per nuclei con figli. Cisl: strumento innovativo. Uil: ora più aiuti per la casa

Sono oltre 3mila le famiglie comasche che nel primo semestre 2024 hanno ricevuto almeno una mensilità dell’assegno unico universale, erogate in agosto dall’Inps.

L’importo medio è di 233 euro e privilegia le famiglie con figli: quest’anno ne hanno beneficiato oltre 9mila bambini di Como e provincia, secondo i dati dell’Osservatorio Statistico sull’Assegno Unico Universale dell’Inps, in aumento rispetto ai due anni precedenti. «Si tratta di una misura che va nella giusta direzione perché sta dando reddito alle famiglie – afferma Sandro Estelli per Cgil Como – dai dati pubblicati di recente si osserva un incremento nel numero medio di figli e nei nuclei familiari beneficiari. La misura, quindi, ha esteso progressivamente il numero di famiglie che ne beneficiano. Tuttavia, è preoccupante notare che il numero medio di figli per nucleo familiare è diminuito.

Negli ultimi anni molti nuclei familiari hanno trovato difficoltà a gestire famiglie più numerose ed è anche per questo che alcune di loro hanno rinunciato all’idea di avere più figli».

Le misure di sostegno alle famiglie incidono direttamente sulla natalità, in questo momento un’emergenza sociale che ha impatto sull’intera comunità e, in prospettiva futura, sull’intera economia. A fronte di un ridimensionamento del reddito di cittadinanza, l’orientamento del Governo ha valorizzato maggiormente lo strumento dell’Assegno unico universale destinato alle famiglie con bambini.

Le valutazioni dei sindacati

«Questo intervento rappresenta l’inizio di un percorso che deve dare supporto a tutte le coppie che scelgono di diventare genitori, contribuendo così alla crescita del Paese – osserva Daniele Magon per Cisl dei Laghi – è importante che le famiglie non si sentano abbandonate in un contesto in cui avere figli rappresenta una sfida sempre più difficile. Per questo è necessario fornire servizi adeguati. Considero questo strumento innovativo perché si tratta di un approccio più mirato rispetto al reddito di cittadinanza, che risulta essere meno specifico. Esiste infatti la necessità di identificare coloro che hanno realmente bisogno di supporto, piuttosto che distribuire aiuti indiscriminati che non sono efficaci nel sostenere le famiglie a basso reddito». Il sostegno al reddito delle famiglie è quindi una condizione necessaria, ma non sufficiente secondo il coordinatore Uil Lario, Dario Esposito.

«L’ assegno unico universale si fa portatore dell’esigenza di offrire sostegno economico alle famiglie con figli a carico con delle maggiorazioni in base a determinati requisiti quali Isee, il numero di figli a carico e altro. Benissimo. La ratio dell’assegno unico universale è quindi la differenziazione del sostegno in base alla specificità della singola famiglia. Quella ratio, portata nella provincia di Como, richiede che il tessuto economico, politico, istituzionale si interroghi se oggi una coppia si trova nelle condizioni di poter progettare una famiglia e di poter assicurare ai propri figli un futuro. Se sia sufficiente l’ assegno unico universale.

È necessario - secondo la Uil Lario - che a un sostegno di questo tipo si accompagni, sul territorio, un’apertura e coinvolgimento di tutti gli stakeholders per consentire un accesso più semplice ed agevole alla casa per i lavoratori. La Uil Lario quindi lancia un appello che, si augura, veda tutto il territorio partecipe nel progetto di evitare il futuro calo demografico e produttivo della provincia di Como».

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