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Occupazione A Como -11,7% nel terzo trimestre e -10,5% rispetto a un anno fa: va un po’ meglio a Lecco con -3,5%. Ma: «Il calo non preoccupa»
Como
Previsioni occupazionali in calo nell’area lariana, le imprese prevedono di assumere 1.830 persone in meno nel terzo trimestre di quest’anno rispetto al precedente. Scorrendo i dati dell’indagine Excelsior, elaborata da Camere di Commercio e Infocamere, il dato che balza all’occhio è anche il mismatching che seppur con una leggera flessione prosegue, le aziende non trovano un lavoratore su due.
Le imprese prevedono di effettuare complessivamente 18.480 nuovi ingressi da luglio a settembre, 12.060 riferiti all’area comasca e 6.420 a quella lecchese. Nel trimestre precedente il dato complessivo si era attestato a 20.310, si registra un calo di 1.830 unità (-9%). Una diminuzione che ha riguardato in particolare il territorio comasco, dove le assunzioni previste diminuiscono di 1.600 unità (-11,7%), mentre è risultata più contenuta nel lecchese, -230 persone (-3,5%). Il calo è visibile anche rispetto allo stesso trimestre del 2023, complessivamente -8,9%.
«Il calo c’è, ma non è preoccupante, veniamo da dati molti positivi sull’occupazione – osserva Carlo Guidotti, responsabile u.o. Studi e statistica Camera di Commercio Como-Lecco – Soprattutto per alcuni settori come la manifattura, questo non è il periodo dell’anno dedicato alle assunzioni, come invece avviene per esempio nel turismo».
Il 32,3% delle entrate previste dalle imprese lariane (contro il 30,8% del terzo trimestre 2023) si concentra nel comparto industriale, 5.970 nuovi contratti, di cui 1.410 riguardano il settore delle costruzioni. L’intero comparto vede un calo delle assunzioni del 4,5% rispetto ai tre mesi precedenti (Como -300 unità, -9%; Lecco +20 persone, +0,7%). Gli ingressi previsti nel terziario sono 12.500 (il 67,6% del totale, in aumento rispetto al 69,2% del terzo trimestre 2023). Le nuove assunzioni sono 2.040 nel commercio, 3.580 nel turismo e 6.900 negli altri servizi. Nell’intero comparto c’è una diminuzione delle assunzioni dell’11% rispetto ai tre mesi precedenti, con 1.550 unità in meno (Como -1.300, -12,6%; Lecco -250, -6,7%).
In base alla tipologia di contratto: «A luglio c’è una crescita del tempo indeterminato di oltre tre punti percentuali nei confronti di luglio 2023, dal 21,3% al 24,8%, circa un quarto dei contratti, siamo sopra la media nazionale, 21%, ma sotto quella regionale, 32%». Rispetto a luglio 2023 aumenta anche la quota dei contratti di apprendistato (7,4% contro il precedente 6,3%), e diminuisce dal 62,7% del luglio 2023 all’attuale 60,9% la quota di nuovo personale a tempo determinato.
La percentuale di figure professionali di difficile reperimento nell’area lariana per luglio 2024 rimane molto alta, si attesta al 49,4% (contro il 50,3% del luglio 2023): «Nonostante il lieve calo, si mantiene superiore sia alla media regionale 49,3% che a quella nazionale 48,4%. Como migliora in maniera abbastanza decisa, con il 46,7% dei nuovi ingressi previsti, rispetto al 48,5% di luglio 2023, ma peggiora a Lecco: dal 53,8% al 54,7%. Probabilmente nel Lecchese vengono ricercate figure con profili tecnici molto specializzati, faticose da trovare. Il Comasco ha invece una connotazione più terziaria».
Se oggi queste figure mancano è soprattutto per una mancanza di corrispondenza scuola-imprese «ma sul medio periodo, come sottolineato nel corso della Giornata dell’Economia, queste figure a causa dell’inverno demografico mancheranno del tutto. Servono strategie, dobbiamo diventare più attrattivi come territorio, Como con la Svizzera vicina farà sempre fatica, ma rispetto a Monza e Milano è più fattibile. Bisognerebbe presentare un sistema territoriale competitivo, dalle infrastrutture alla qualità di vita».
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