Aumentano i disoccupati. In un anno 20mila in più

I dati di giugno segnalano un incremento delle persone in cerca di lavoro

È un bilancio in chiaroscuro quello che la Segreteria di stato dell’Economia - la Seco - ha fornito sul tema sensibile (anche alle nostre latitudini) della disoccupazione.

In particolare, al 30 giugno risultavano iscritti a li Uffici regionali di Collocamento 104.518 disoccupati, vale a dire 947 in meno rispetto al mese precedente. Il tasso di disoccupazione è rimasto invariato al 2,3% nel mese in rassegna.

Rispetto a giugno 2023, il numero di disoccupati è aumentato di 19.419 unità (+22,8%). Si tratta di un campanello d’allarme da non sottovalutare, tenendo conto che giugno è il mese in cui la florida macchina del turismo svizzero comincia a macinare numeri di assoluto rilievo, con conseguente aumento del numero dei lavoratori occupati.
In particolare, il dato di giovani disoccupati (tra i 15 e i 24 anni) è aumentato di 24 unità (+0,3%) sfiorando quota 9 mila, il che corrisponde a 1485 persone in più (+19,9%) rispetto a giugno 2023.

In questo contesto, merita una riflessione a sé la realtà ticinese, tenendo conto anche dagli oltre 78mila frontalieri occupati nel Cantone di confine. Da Airolo a Chiasso, al 30 giugno, risultavano iscritti agli Uffici regionali di collocamento 3900 disoccupati, con un aumento su base annua dello 0,2%, pari a 500 persone in più in cerca di un’occupazione rispetto a giugno 2023.

Secondo i numeri diffusi dalla Seco, il Ticino è risultato essere il nono Cantone (su 26) tra i più interessati dal fenomeno. In base alle proiezioni della Seco, la disoccupazione dovrebbe continuare ad oscillare su base federale tra il 2,3 ed il 2,4%. Da segnalare però un altro campanello d’allarme, riconducibile al mese di giugno. Questo perché con le alluvioni che hanno colpito diversi Cantoni - incluso Ticino e Grigioni - dopo mesi di relativa tranquillità è aumentato in modo rilevante il ricorso al lavoro ridotto, l’omologo della nostra cassa integrazione.

La Segreteria di Stato dell’economia in particolare dava conto di oltre 16 mila lavoratori interessati dal lavoro ridotto. Un dato che stride con le ultime rilevazioni del mese di aprile, dove a essere colpite dal lavoro ridotto erano state 3766 persone, ovvero 1920 in meno (-33,8%) rispetto al mese precedente.

«Il numero delle aziende colpite è diminuito di 68 unità (-25,6%) portandosi a 198 - scriveva fine aprile la Seco -. Il numero delle ore di lavoro perse, per diretta conseguenza, è diminuito di 74104 unità (-28,4%)». Tutto però è cambiato con le alluvioni nel Moesano e così in Alta Vallemaggia e in Canton Vallese.

Infine un ultimo dato sensibile, riferito ai posti di lavoro vacanti annunciati nel mese di giugno, prima e unica applicazione del referendum contro l’immigrazione di massa del 9 febbraio 2014.

«Il 1° luglio 2018 è stato introdotto in tutta la Svizzera l’obbligo di annunciare i posti vacanti per i generi di professioni con un tasso di disoccupazione pari almeno all’8%. Dal 1° gennaio 2020 questo valore soglia è stato ridotto al 5% - si legge nel report federale -. Il numero dei posti annunciati all’Uffici regionali di collocamento è diminuito in giugno di 513 raggiungendo le 39.592 unità, 19.490 sottostavano all’obbligo di annuncio».

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