Avon Italia non smobilita, ma lascia la provincia di Como

L’azienda La società ha lasciato la sede di Turate e si è trasferita a Gallarate. I dipendenti sono attualmente 82. Nessuna ricaduta dal fallimento della holding negli Usa: «Qui garantita la continuità e la sicurezza dei prodotti»

Avon Italia non smobilita per il crac della holding americana, ma lascia la provincia di Como: la sede è stata trasferita da Turate, dove il celebre marchio è presente dal 2017 quando aveva traslocato dallo storico sito di Olgiate Comasco, a Gallarate, «come già come comunicato ai sindacati interessati da fine 2023» precisa in una nota l’azienda.

I dipendenti oggi sono 82, superavano il centinaio fino a due anni fa solo per la sede comasca. Dal 2009 l’azienda era presente anche ad Anagni, in provincia di Frosinone, con l’unico centro logistico e distributivo per il mercato nazionale che è stato ceduto a Quickly Group nell’estate del 2021. L’operazione, attuata con la formula della cessione di ramo d’azienda, ha coinvolto le attività di immagazzinaggio e logistica dell’azienda, passate quindi insieme a un centinaio di dipendenti appunto a Quickly Group, che si occupa di logistica conto terzi.

La storia

Avon è stata fondata negli Stati Uniti nel 1886 da David McConnell, si è diffusa con il suo marchio in più di 100 paesi dei 5 continenti, con HQ a New York ed è uno dei leader nella vendita diretta di prodotti cosmetici, avvalendosi di una rete capillare di consulenti nel mondo. Dal 2020 è parte del gruppo brasiliano Natura & Co.

Pochi giorni fa Avon Products ha avviato le procedure per la richiesta di ammissione al Chapter 11 presso il Tribunale fallimentare degli Stati Uniti per il Distretto del Delaware, che consente alle aziende di continuare a operare mentre elaborano un piano per ripagare i propri debiti. L’azienda statunitense ha dovuto sostenere le spese legali per difendersi dall’accusa che il talco all’interno di alcuni suoi prodotti sia cancerogeno. A seguito della presentazione del Chapter 11, la controllante brasiliana Natura & co si è offerta di acquistarne le attività per 125 milioni di dollari in assenza di offerte più alte. Come parte della sua offerta, la società brasiliana cancellerà 530 milioni di dollari di debiti e fornirà altri 43 milioni di dollari per finanziare il fallimento.

Il procedimento

«Poiché questo processo legale coinvolge solo la holding, le attività di Avon al di fuori degli Stati Uniti non fanno parte del procedimento e non ne risentiranno – spiega una nota da Avon Italia - ciò significa che non cambia nulla per i nostri clienti, dipendenti, consulenti e altri soggetti interessati nei nostri mercati. In Avon Italia continuiamo a portare avanti le nostre iniziative strategiche e a fornire ai clienti di tutto il mondo la stessa esperienza di bellezza personalizzata che conoscono e amano. In merito alle passate questioni giuridiche pendenti sulla sicurezza dei prodotti Avon – precisa l’azienda italiana - le cause statunitensi riguardanti il talco che presumibilmente avrebbe contenuto delle tracce di polveri di amianto nei prodotti Avon, si riferiscono a prodotti venduti in quel mercato prima del 2016, anno in cui Avon Cosmetics, che opera internazionalmente ad eccezione degli Stati Uniti, fu rilevata dal gruppo brasiliano Natura e Co. In particolare, si tratta di prodotti “polvere per il corpo” vendute più di 40 anni fa. Sebbene questi prodotti avessero una formulazione diversa rispetto ai prodotti Avon odierni, riteniamo che le affermazioni sulla loro sicurezza siano del tutto prive di fondamento e la holding API, fino ad oggi, si sta difendendo a tal riguardo in tribunale» conclude Avon Italia. Il prossimo 27 agosto è previsto e già fissato da tempo un incontro tra i vertici dell’azienda e le rappresentanze sindacali, sarà occasione per affrontare anche il tema delle recenti notizie dagli Usa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA