Aziende comasche a caccia di elettrotecnici: sono sempre meno

Capitale umano Solo una prima alla Magistri di Como e il mismatch sul mercato del lavoro sale al 56%. «La domanda è largamente al di sotto dell’offerta»

Difficile da credere, ma nella città che ha dato i natali ad Alessandro Volta a mancare sono proprio i profili tecnici legati all’elettricità. Rispetto alle richieste del mercato del lavoro c’è una scarsità allarmante di elettrotecnici e di operatori elettrici da inserire in azienda. Non è, naturalmente, un fenomeno che si registra solo nella nostra provincia, ma a Como il paradosso è stridente.

Nel 2023, secondo i dati dell’Anie, l’associazione di Confindustria che rappresenta le aziende del settore, sono state programmate 47mila assunzioni, circa il 6,6% del totale degli ingressi in programma lo scorso anno nell’industria manifatturiera e fra il 2024 e il 2028 le imprese elettrotecniche ed elettroniche italiane esprimeranno un fabbisogno di circa 22.500 nuovi occupati.

Per elettronica ed elettrotecnica il mismatch quantitativo fra domanda e offerta è andato aumentando negli anni; si è passati dal 39,1% delle assunzione nel 2019, al 51,5% nel 2022, al 58% del 2023. In altre parole, più di un’impresa su due non trova personale qualificato.

A confermare la carenza di figure professionali sono le aziende e gli studi tecnici, ma un allarme viene lanciato anche dall’istituto tecnico Magistri Cumacini, scuola di riferimento sul territorio per la formazione di quelli che qualche anno fa venivano chiamati periti elettrotecnici. «Come ogni anno ricevo moltissime e-mail e telefonate da parte di studi tecnici e imprese che cercano personale e non riescono a trovarlo. Molte sono le aziende che si sono iscritte alla piattaforma di AlmaDiploma che trovano sul sito della scuola per scaricare gratuitamente i curricula dei nostri studenti, ma dei neodiplomati pochissimi sono ancora disponibili; molti di loro frequenteranno il Politecnico o gli Its, alcuni lavoreranno nelle aziende di famiglia e gli altri sono già stati “opzionati” dove hanno svolto il periodo di alternanza scuola lavoro in quarta» spiega Felicina Angelicone che, come docente di elettrotecnica, responsabile dell’orientamento e del Pcto per l’indirizzo, conosce bene sia il mondo della scuola, sia quello delle imprese.

La testimonianza

«Anche come mamma posso portare la mia testimonianza - continua - mio figlio Nicholas si è diplomato a luglio in elettrotecnica ed è stato subito contattato da studi tecnici e aziende e ora sta riflettendo sul percorso da intraprendere».

Per il 2023-2024 la Magistri avrà però una sola prima per l’indirizzo di elettrotecnica. Ancora una volta famiglie e ragazzi hanno preferito puntare sui licei o su altri indirizzi tecnici.

Le competenze

«Forse si pensa che elettrotecnica sia qualcosa di arcaico, ma elettrotecnica vuol dire elettricità e senza l’elettricità non funziona nulla, torneremmo alla preistoria - sottolinea la docente - È indispensabile avere chi si occupa della manutenzione e chi si occupa della progettazione. Durante gli stage ho visitato molte aziende e molti imprenditori mi hanno fatto presente che dal momento che le loro attività riguardano per lo più la progettazione di impianti a media e bassa tensione, preferiscono avere periti elettrotecnici piuttosto che ingegneri elettrici più specializzati sull’alta tensione. Sulla media e bassa tensione la preparazione che gli studenti ricevono alla Magistri è sicuramente più approfondita».

La sfida è rilanciare le iscrizioni. «Chiediamo che anche il tessuto imprenditoriale, gli studi professionali, le associazioni di categoria ci aiutino a sensibilizzare famiglie, docenti delle scuole medie e ragazzi» conclude la docente.

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