Economia / Como città
Venerdì 20 Dicembre 2019
Bancari, trovato l’accordo sul contratto
In busta paga aumento di 190 euro
Abi e sindacati hanno siglato l’intesa che interessa 282 mila lavoratori in tutta Italia. Soddisfatto Alberto Broggi, segretario First Cisl dei Laghi: «Riconosciuti produttività e sacrifici»
Abi e i sindacati dopo un anno di trattative hanno trovato l’accordo sul nuovo contratto di lavoro scaduto alla fine del 2018. Il protocollo riguarda 282 mila lavoratori (i 37 mila dipendenti delle Bcc hanno un altro contratto) ed è certamente generoso sul piano economico. Concede un aumento di 190 euro che risulta molto più vicino a quanto richiesto dai sindacati (200 euro) rispetto a quanto offerto dalle banche (135 euro).
In queste condizioni sembra di capire che l’interesse primario dell’Abi fosse quello di non inasprire i rapporti con il personale in vista dei prossimi appuntamenti in tema di tagli. Soprattutto quelli che riguardano Unicredit che si prepara a ridurre l’occupazione di oltre ottomila persone entro il 2023 e cancellare 500 sportelli.
L’ala più radicale del sindacato avrebbe voluto il ripristino dell’articolo 18 per rendere difficile il percorso dei tagli. Ma su questo l’Abi non ha ceduto preferendo anche accantonare altri due punti sui quali c’era il rischio della rottura.
Inquadramenti e digitale
Vale a dire la riforma degli inquadramenti e, soprattutto la cabina di regia per quanto riguarda la digitalizzazione. Due temi molto tecnici che tuttavia serviranno, da una parte, a rendere gli organici più flessibili e dall’altra guidare la rivoluzione tecnologica che sta investendo il lavoro delle agenzie. Materia incandescente su cui, presumibilmente, il sindacato dovrà fare concessioni piuttosto importanti visto che l’Abi appare assai poco intenzionata a fare delle concessioni. Ma se ne parlerà più avanti, quando i riflettori si spegneranno.
Per il momento i sindacati possono celebrare il loro successo sia sul piano economico sia su quello dei diritti. Il nuovo accordo sarà valido fino al 31 dicembre 2022 e quindi, di fatto, quadriennale considerando che avrà effetto retroattivo al 31 dicembre 2028. Per quanto riguarda il trattamento economico sarà di 190 euro sulla figura media con sette scatti di anzianità.
L’aumento sarà erogato in tre tranche: la prima, da 80 euro, a gennaio 2020, la seconda da 70 euro a gennaio 2021 e la terza da 40 euro a dicembre 2022.
Per quanto riguarda l’area contrattuale, sottolinea una nota, l’impianto resta in piedi e viene estesa alle attività che si occupano di smaltire le discariche dei crediti marci. Sparisce il salario d’ingresso, che riduceva lo stipendi del 10%, l’incentivazione sul Fondo per l’occupazione di 3.500 euro per le nuove assunzioni effettuate nel Mezzogiorno e il «diritto alla disconnessione». È riconosciuto cioè il diritto dei dipendenti a non connettersi alle strumentazioni aziendali al di fuori dell’orario di lavoro. Sul fronte, infine, degli inquadramenti, c’è la cessione del primo e secondo livello «con innalzamento al livello superiore del parametro retributivo». Viene però liquidato a tutti i lavoratori il corrispettivo economico del congelamento precedente.
Lo scudo penale
Entra nel contratto anche lo scudo penale sottoscritto nel febbraio 2017. La modifica traduce in una stretta alle pressioni commerciali. Grazie a questa innovazione, in banca ci saranno maggiori protezioni sia per i lavoratori sia per i clienti per quanto riguarda la trasparenza nelle scelte di investimento e l’acquisto di prodotti finanziari. In aggiunta, per i bancari il mancato raggiungimento di budget e obiettivi di vendita, non intaccherà le valutazioni delle loro prestazioni lavorative. Particolarmente soddisfatto Alberto Broggi, segretario generale della First Cisl dei Laghi - secondo il quale è stato «fondamentale che il negoziato abbia ribadito la centralità del contratto e la sua funzione sociale, cardine imprescindibile di tutela non solo per i lavoratori e le lavoratrici, ma anche per la clientela e tutto il tessuto economico produttivo del paese». Il sindacato sottoline l’entità dell’aumento «superiore all’inflazione attesa, che riconosce la produttività e i sacrifici fatti dai lavoratori in questi anni». Altri punti importanti del rinnovo - dice la Cisl dei Laghi - riguardano: la tutela dell’area contrattuale; la riduzione della penalizzazione economica del 10% per i neo-assunti; le garanzie, da parte delle banche, per i lavoratori nell’esercizio della proprie funzioni professionali. n
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