Banche di comunità: «I territori fanno la differenza»

Credito Da Milano riconoscimento delle realtà locali. Pontiggia, Bcc Brianza Laghi: senso solidaristico; Porro, Bcc di Cantù: diversità da valorizzare

Intelligenza artificiale come occasione, con qualche rischio, per lo sviluppo del sistema bancario: è questo il tema scelto quest’anno per il Convegno Studi Federazione Lombarda BCC, presentato ieri dal presidente della federazione, Alessandro Azzi.

La conferenza stampa è stata occasione per una valutazione del sistema lombardo delle Bcc, anche alla luce dell’opportunità o meno di accorpare realtà bancarie che hanno un loro specifico bacino economico di riferimento. Per il momento il tema riguarda altri territori e non quello comasco. Dalla nostra provincia parteciperanno all’annuale convegno studi dal titolo “Est modus in rebus: Intelligenza artificiale e centralità della persona nelle banche di relazione” a Firenze il prossimo 18-19 ottobre 2024, sia la BCC Cantù che la BCC Brianza Laghi.

Sarà occasione di dibattito anche il tema cruciale del “modello” cui le banche di credito cooperativo devono tendere nella programmazione del futuro. L’“autoriforma” seguita alle novità legislative del 2016, con la costituzione dei Gruppi Bancari Cooperativi e dell’IPS alto-atesino, ha rappresentato un importante successo in termini di consolidamento delle BCC-CRA e di conseguimento di importanti economie di scala. Ma la vera chiave per continuare il successo del movimento della Cooperazione di Credito si fonda sul mantenimento e sul rafforzamento dell’originale e peculiare identità, basata sulla mutualità, sul localismo e sulla prossimità.

Una vocazione sociale

«Con questa missione corale, organizzata dalla nostra Federazione regionale, abbiamo l’occasione di incontrare direttamente, insieme alle altre BCC lombarde, le istituzioni nazionali per ribadire e valorizzare le specificità delle nostre Banche di Comunità - ha commentato il presidente della BCC di Cantù, Angelo Porro - per poter continuare a fare la nostra parte a sostegno dell’economia reale, ma anche del tessuto sociale e dello sviluppo culturale dei territori in cui operiamo, è importante che, anche a livello politico e normativo, questa “differenza” venga riconosciuta e valorizzata concretamente».

«Va superata la logica prettamente efficientistica, considerando che è stata dimostrata la sostenibilità economica delle nostre banche indipendentemente dalla dimensione – ha aggiunto il presidente Bcc Brianza Laghi Giovanni Pontiggia – ecco perché i temi che vengono proposti nei convegni hanno una profonda valenza sociale e rappresentano i bisogni delle comunità: quest’anno di parlerà di intelligenza artificiale, mentre gli anni precedenti si è trattato di salute, denatalità e sostenibilità. La logica sottesa alle proposte di questi temi è che, attraverso le BCC, le nostre comunità recuperano quei valori che creano identità, appartenenza e senso solidaristico.

“Biodiversità” da tutelare

Si tratta di esigenze che non hanno solo carattere economico. Resta poi il problema della dimensione che va studiata e verificata all’interno del mondo associativo di cui facciamo parte. Possono convivere diverse situazioni, purché siano funzionali a dare risposte e in questo contesto la disomogeneità economica come popolazione delle varie realtà territoriali fa sì che possano esistere le banche piccole e banche più grandi».

A questa molteplicità di soggetti ha fatto riferimento anche il presidente Azzi: «la biodiversità, infatti, è sia esterna “nel mercato”, rispetto agli altri operatori bancari e finanziari, che interna “al sistema”, tra Gruppi e BCC e tra BCC stesse: anche le banche di piccola dimensione, purché efficienti, costituiscono con la loro esistenza un elemento che avvantaggia tutti i soggetti del sistema, anche i più grandi».

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