«Banche di comunità, siamo un unicum
nel mondo creditizio»

L’intervista Giovanni Pontiggia, presidente Bcc Brianza e Laghi alla vigilia della visita alla Bce con il credito cooperativo lombardo

Alla vigilia del viaggio nella sede della Banca centrale europea con la Federazione Lombarda delle Bcc, Giovanni Pontiggia, presidente della Bcc Brianza e Laghi, disegna il profilo di un sistema di credito dalle caratteristiche uniche.

Qual è l’obiettivo del viaggio a Francoforte della prossima settimana?

L’iniziativa della Federazione lombarda prosegue il percorso informativo per approfondire la conoscenza delle principali istituzioni europee e rappresenta il culmine di un percorso di avvicinamento iniziato oltre dieci anni fa: all’epoca abbiamo avuto incontri in Abi nazionale e con Banca d’Italia. A tal proposito, non abbiamo mai trascurato il nostro tradizionale convegno annuale a ottobre, che affronta diverse tematiche. È un impegno della Federazione lombarda, la cui esistenza è stata il risultato di un processo progressivo e garanzia per il nostro movimento. Quindi, come abbiamo già fatto in passato con un viaggio a Bruxelles, quest’anno si è convenuto di visitare la Banca centrale europea. La serie di incontri previsti ci permetterà di acquisire conoscenze dirette dalle autorità della Bce anche per quello che riguarda il mondo della cooperazione. Ma penso che sia soprattutto occasione per uno scambio di informazioni, in una logica di reciprocità: anche noi avremo modo di far conoscere alle strutture della Bce le caratteristiche uniche delle nostre banche di credito cooperativo.

Quali sono le caratteristiche che contraddistinguono le Bcc?

Il Credito cooperativo in Lombardia è un sistema integrato composto da 27 Bcc, dalla Federazione lombarda e dalle realtà dei Gruppi bancari cooperativi che operano sul territorio. Le Banche di credito cooperativo e le Casse rurali costituiscono un unicum nel panorama creditizio italiano. Siamo infatti banche particolari, inserite in un Gruppo che, mentre opera con biodiversità dimensionale e componenti amministrativi, mantiene la propria identità sul territorio in Italia.

Le Bcc lombarde hanno un ruolo importante nel promuovere lo sviluppo dei territori di riferimento in ragione della loro strutturale vicinanza alle famiglie ed alle piccole e medie imprese.

La forza del modus operandi che da sempre differenzia le Bcc discende direttamente da una formula che valorizza il localismo e la logica mutualistica.

Il processo di federazione delle Bcc ha avuto un genesi recente, con quali risultati?

Il sistema formato dalle 254 Bcc si regge attorno a normative specifiche, derivate direttamente dall’articolo 45 della Costituzione, “la Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata”, che la rendono una rete di società a proprietà diffusa, espressione di un capitalismo popolare e comunitario orientato allo sviluppo sostenibile e guidato dalla logica del vantaggio comune.

Caratteristica principale delle Bcc, in quanto cooperative mutualistiche e locali, è la simbiosi totale e permanente con il territorio di appartenenza. Da oltre un secolo questo legame rende queste realtà vere e proprie “banche di comunità”, votate a un’opera di costante inclusione economica e sociale attraverso la promozione di uno sviluppo condiviso. L’aspetto federale non si limita al management bancario, ma include anche un elemento di coesione tra i membri. La Federazione lombarda ci permette di avere un confronto aperto, incorporando la dimensione associativa e quella gestionale, che è fondamentale per le nostre interlocuzioni politiche e istituzionali, specialmente con il Parlamento europeo. Queste interazioni possono influenzare le leggi e le normative in arrivo.

In cosa si esprime la vocazione mutualistica?

Un aspetto importante dell’attenzione al territorio delle Bcc è l’impegno delle nostre banche nei confronti delle comunità locali. La Federazione lombarda ha lanciato il progetto “Ogni banca una mutua”, un’iniziativa che prevede l’iscrizione a un’associazione in grado di offrire servizi socio-sanitari, richiamando al modello delle mutue di un tempo. Non si tratta solo di fornire assicurazione sanitaria, ma possono anche promuovere attività ludiche, culturali e sociali per il benessere dei soci. Questa componente sociale è cruciale poiché valorizza l’idea di cooperazione, in cui la banca è un attore chiave nella promozione del valore della solidarietà. Recentemente, la Federazione ha avviato progetti di fund raising attraverso piattaforme digitali, raccogliendo fondi per sostenere le finalità delle associazioni locali. Collaborando con le diverse realtà del Terzo settore, abbiamo offerto corsi di formazione su come utilizzare questa piattaforma e siamo riusciti a lanciare vari progetti, garantendo anche un supporto economico fino al 20% del costo dei progetti, a fronte di obiettivi raggiunti. Questo approccio ha creato un legame forte con la comunità, rinforzando così lo spirito mutualistico che è alla base della nostra operatività.

Tornando alla Bce e alle recenti riduzioni dei tassi d’interesse: qual è l’orientamento per il prossimo futuro?

Nonostante le incertezze globali, ci aspettiamo una stabilizzazione di quando ottenuto nel 2024. Per quanto si debba rimanere vigili rispetto all’impatto che l’economia globale ha localmente, soprattutto alla luce dell’aumento dei dazi, resta essenziale continuare a garantire supporto al territorio e alle sue aziende.

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