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Martedì 09 Gennaio 2024
Bollette, penali per il recesso anticipato. Solo se il contratto è con un prezzo fisso
Servizi La novità, in vigore dallo scorso 1 gennaio interessa la fornitura di energia elettrica. Perrone (Acinque Energia): «La clausola non ci riguarda». A dicembre un altro calo del gas
Il 2024 è l’anno della fine del mercato tutelato dell’energia, i prezzi nei mercati all’ingrosso continuano a calare e questo si riflette anche nei mercati al dettaglio. Ma tra le novità in arrivo sulle bollette di energia elettrica e gas, c’è anche quella (meno positiva) dell’introduzione delle penali per il recesso anticipato dei contratti di energia elettrica. Il meccanismo è entrato in vigore lo scorso 1 gennaio, ma non è una novità in senso assoluto ed a fare chiarezza è Giovanni Perrone, amministratore delegato di Acinque Energia. «Il provvedimento che è entrato in vigore - spiega - è stato adottato dalla Autorità di settore (Arera) con una delibera dello scorso giugno (la n. 250) per ottemperare a quanto era già previsto in un decreto legislativo del novembre 2021 (il n. 210), che a sua volta ha dato attuazione ad una Direttiva Ue del 2019 (la n. 944). Quindi innanzitutto va detto che non è una novità perché si sapeva da un po’ di anni che sarebbe stata introdotta e in secondo luogo riguarda tutto il mercato elettrico europeo».
Il provvedimento sul diritto di recesso non interessa l’intera platea dei consumatori, si applica soltanto a famiglie e imprese che hanno una particolare tipologia di contratto: «Nel caso di clienti domestici e piccole imprese - continua Perrone - la norma stabilisce la facoltà per il fornitore di energia elettrica di prevedere eventuali oneri di recesso esclusivamente nei contratti di energia elettrica con condizioni economiche che prevedano un prezzo fisso e una durata determinata. Il venditore però non può applicare l’onere di recesso a suo piacimento perché ha l’obbligo di comunicare al cliente, in occasione della proposta di un contratto, la somma di denaro richiesta per il recesso anticipato. E inoltre l’onere di recesso deve essere specificamente approvato e sottoscritto dal cliente finale. Quindi nessuna sorpresa, a meno che non sia stata sottoscritta dal cliente la clausola specifica».
Qual è la motivazione di questo provvedimento? «Una clausola di questo tipo viene introdotta perché quando un cliente sottoscrive un contratto a prezzo fisso, per onorare quel contratto di vendita il fornitore a sua volta si impegna ad acquistare quell’energia elettrica che dovrà vendere al suo cliente. Se poi il cliente cambia operatore prima del periodo pattuito, il fornitore si trova costretto a ritirare quell’energia elettrica pur non avendo un cliente cui rivenderla - spiega l’ad di Acinque nergia - con l’introduzione di quest’onere, che a una prima lettura può sembrare iniquo, in realtà si vuol portare i clienti ad effettuare delle scelte più consapevoli quando si sottoscrivono un contratto di fornitura, in quanto gli impegni presi vanno poi mantenuti fino al termine del contratto, dopo il quale tutti sono liberi di fare altre scelte. Un onere di questo tipo potrebbe anche essere uno strumento per arginare ilnteleselling selvaggio al quale abbiamo assistito negli ultimi mesi, fenomeno che danneggia sia i clienti sia i fornitori più seri».
Il mercato
Il tema, in ogni caso, non interessa i clienti di Acinque Energia, compagnia di riferimento nel territorio lariano. «Come detto - precisa Perrone - quest’onere si può applicare solo in caso di contratti a prezzo fisso e noi da un quasi due anni - salvo casi sporadici se si presentano delle opportunità per i clienti - proponiamo solo prezzi variabili in linea con le quotazioni di mercato. Scelta che ci ha dato ragione mese dopo mese in quanto, a parte una piccola fiammata in occasione dello scoppio del conflitto israelo-palestinese, tutti gli indici energetici sono scesi, con un bel risparmio per i nostri clienti. Per citare l’ultimo indice pubblicato dall’Autoritá, la CMem ovvero il costo medio di acquisto del gas all’ingrosso, se a dicembre 2022 era oltre i 116 Euro/MWh, per il dicembre appena passato si è assestata a poco più di 36, con una riduzione di quasi il 70% in un anno».
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