Canepa, la pausa estiva non è serena. Tagli al personale: rischiano in 90

Tessile Con gli attuali ricavi pareggio dei conti sacrificando il 40% dei 226 dipendenti. Azienda e sindacati lavorano per ridurre gli esuberi e assicurare il rilancio dell’attività

A Canepa si rifanno i conti per il prossimo futuro: rispetto al fatturato l’azienda tessile, per restare in attivo, dovrebbe ridurre il personale del 40% sugli attuali 225 dipendenti. Ma con un taglio così importante difficilmente potrebbe poi raggiungere gli obiettivi di produttività che si è posta perché la prospettiva per il prossimo anno è di crescita.

E infatti l’azienda pare sia intenzionata a mantenere tutte le linee produttive e sosterrebbe di non voler ridurre la forza lavoro impiegata nel suo core business; i reparti diretti come tessitura e orditura non dovrebbero essere coinvolti in un’eventuale riduzione del personale.

Si immagina quindi che quella percentuale debba essere rivista e che si valutino diverse possibilità, in particolare la cassa integrazione straordinaria.

Proprio alla ridefinizione degli equilibri tra fatturato, personale e produttività stanno lavorando le organizzazioni sindacali in un confronto tra i vertici di Canepa e i lavoratori che è già stato avviato nell’ultima settimana, ma che ancora si trova in una fase embrionale in attesa di sviluppi con la ripresa di settembre. «Questi giorni prima delle vacanze sono di apprensione per i lavoratori Canepa – hanno commentato le organizzazioni sindacali, rappresentante da Cinzia Francescucci per Filctem Cgil, Marco Felli per Femca Cisl dei Laghi e Celeste Sacchi per Uiltec Uil - abbiamo incontrato l’azienda in diversi momenti: prima per salutare l’amministratore delegato uscente Virginia Filippi che ha esposto il lavoro svolto fino ad allora dove è stata sistemata la parte economico finanziaria; contestualmente per presentarci il nuovo ad Alfredo Caneparo, il quale ha comunicato la difficoltà che Canepa ha in questo momento: andare a riprendere il mercato che in questo anno è stato perso».

Il piano industriale

Nel cambio di direzione si immagina che possa verificarsi anche una revisione del piano industriale. «La situazione è molto delicata – proseguono le organizzazioni sindacali, presenti in Canepa da molti anni - conoscendo il territorio, abbiamo espresso subito la nostra preoccupazione di come un taglio sul personale per mettere l’azienda in “saving” potrebbe avere effetti devastanti per tutta l’unità produttiva di San Fermo della Battaglia. Oggi anche nella moda va di moda la sostenibilità che non è solo quella ambientale ma anche sociale».

La storica azienda tessile infatti è un interlocutore per i migliori brand della moda internazionale che sempre più considerano la sostenibilità un irrinunciabile driver di sviluppo. Per questo è importante che Canepa, posizionata nella fascia del lusso, presti attenzione ai criteri Esg in linea con le aspettative dei suoi clienti.

«Intervenire in maniera matematica tra costo del lavoro e fatturato potrebbe decretare la parola fine per le 225 famiglie oggi presenti – concludono i rappresentanti sindacali - abbiamo bisogno di tempo per decidere quale strada intraprendere, tempo per cercare soluzioni che aiutino i lavoratori, tempo per riportare Canepa sotto quei riflettori virtuosi di cui è stata capace in tanti anni. Un lavoro che si sta facendo a più mani e insieme».

© RIPRODUZIONE RISERVATA