Caro affitti a Como. Il prezzo medio è di 15 euro al metro

L’indagine Valore superiore al dato nazionale e non distante da quello di città come Roma e Napoli. Bargolini (Fimaa): «L’offerta limitata alza i canoni»

A luglio le richieste per i canoni per l’affitto a Como città sono rimaste stabili rispetto ai prezzi di giugno con un valore medio di 15 euro/m², secondo l’indagine di Idealista.it, portale web di promozione del mercato immobiliare. Il capoluogo della nostra provincia si collocherebbe comunque al di sopra della media nazionale di 14,2 euro/m² mensili richiesti.

Significativo invece l’aumento presunto dei canoni per gli immobili della provincia: oltre il 13% al metro quadrato, ma nell’intera Lombardia la media dell’aumento ha sfiorato il 20% in un anno, nonostante si registri una generale flessione per lo scorso mese di luglio.

I numeri

Un fenomeno esteso sul territorio nazionale se più del 60% delle province in Italia segnalano aumenti dei canoni di locazione, con punte come Milano che si conferma la città con i canoni di locazione più elevati in Italia, con una media di 23 euro/m². La città lombarda è seguita da Firenze (19,9 euro/m²), Venezia (19,6 euro/m²), Bologna (17,5 euro/m²), Roma (16,2 euro/m²) e Napoli (15,2 euro/m²).

«In base alla nostra esperienza la richiesta di alloggi in affitto a Como non è soddisfatta dall’offerta, che è molto limitata, ed è soprattutto questa la ragione che spinge il valore delle locazioni – spiega Mirko Bargolini, presidente di Fimaa Como – una situazione che si riscontra soprattutto in città, dove gli alloggi disponibili per gli affitti sul lungo periodo sono pochissimi, ma anche in provincia. L’area comasca è diventata sempre più una località attrattiva per il lavoro. Chi cerca alloggi in affitto sono soprattutto i frontalieri, che ruotano sulla Svizzera, e gli operatori del turismo che sono assorbiti dalle imprese del territorio. Nel primo caso la richiesta di case in affitto è tale che la ricerca si spinge fino ad Albavilla. Nel caso dei lavoratori del turismo, ci sono alberghi che acquistano interi edifici per metterli a disposizione, a prezzi calmierati, del proprio personale e rendersi quindi più competitivi sul mercato del lavoro».

L’aumento dei canoni di locazione in Italia è diffuso su tutto il territorio con un aumento medio di lieve entità: l’1% a luglio di quest’anno, raggiungendo però una media di aumento annuo medio di 14,2 euro/m², il valore più alto registrato da Idealista dal 2012, anno della prima rilevazione sugli affitti pubblicata dal portale immobiliare.

«C’è però un’importante premessa di metodo da considerare – puntualizza Mirko Bargolini – i dati dei portali on line restituiscono la media delle richieste e non la realtà dei contratti che si firmano concluse le trattative» una differenza non da poco se si considerano aumenti lievi come quelli registrati nel mese di luglio di quest’anno: in una trattativa quella percentuale di richiesta in più sfuma facilmente nella definizione della conclusione.

Il metodo

Diverso il caso del Borsino Immobiliare che è il risultato dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare, diviso per provincia, che si basa sui contratti e che viene pubblicato annualmente da Fimaa.

Per la realizzazione dell’indice dei prezzi degli immobili di Idealista, invece, vengono analizzati i prezzi di offerta basati sui metri quadri pubblicati dagli inserzionisti della piattaforma. Le inserzioni atipiche e le inserzioni con prezzi fuori mercato vengono eliminate dalle statistiche. Nel report è inclusa anche la tipologia di case unifamiliari. Viene comunque fatta una selezione e sono scartati gli immobili di qualsiasi tipologia che non hanno ottenuto interazioni da parte degli utenti per molto tempo. I dati finali vengono generati valutando la media di tutte le inserzioni valide in ciascun mercato.

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