La Cina va a rilento: «Il mercato incerto
penalizza il tessile»

Export Al rientro da Milano Unica Shanghai le imprese comasche rilevano risultati al di sotto delle aspettative

È più lenta delle aspettative la ripresa del mercato cinese: questo il sentito degli imprenditori tessili comaschi di ritorno dai tre giorni di Milano Unica Shanghai, evento che si è svolto all’interno della fiera Intertextile Apparel Fabrics. Presente con le collezioni per l’autunno-inverno 2025/2026 una qualificata rappresentanza di eccellenze italiane, tra cui otto aziende del distretto serico: C. Tessile Spa, Canepa Spa,Fasac Spa,Olmetex Spa,

Ratti Spa Società Benefit, Swing by Gruppocinque, Teseo Spa,Testa Srl.

La Cina rappresenta un Paese strategico per l’esportazione di tessuti Made in Italy, essendone il terzo mercato di sbocco, dopo Francia e Spagna, con un +7,4%. Erano attese migliori performance perché nel primo trimestre dell’anno le vendite al dettaglio nell’ex Celeste Impero avevano registrato un aumento del 4,7%, seguito da un ulteriore incremento del 3,7% in aprile e maggio.

Per quanto riguarda l’export comasco nel primo trimestre 2024 le vendite di tessuti nel Paese del Dragone sono state invece di 2,2 milioni di euro (1,7 % sul totale di tutte le esportazioni di tessuti) contro i 2,6 milioni di euro nel primo trimestre 2023, quindi hanno subito un calo del 15,7%. Vale però la pena ricordare che la maggior parte del nostro export serico prende la direzione dell’Estremo Oriente come capi di griffes francesi o italiane, realizzate con prodotti delle nostre più qualificate manifatture.

Per un nuovo ciclo al rialzo bisognerà quindi attendere.

«Piccoli segnali positivi»

«La trasferta a Shanghai è stata al di sotto delle aspettative, con una scarsa affluenza- fanno sapere dal Gruppo Ratti- Il mercato cinese sta mostrando alcuni segnali di miglioramento, ma l’andamento rimane incerto e meno dinamico rispetto a quanto previsto.

L’interesse dei buyer è principalmente orientato verso i prodotti di fascia media, riflettendo una certa cautela da parte degli operatori del settore. L’instabilità economica e le recenti sfide del mercato interno stanno rallentando una ripresa completa».

Una fiera però non è solo business, offerta e domanda, ordini e pagamenti: è confronto, scambio di conoscenze, ampliamento delle prospettive.

«Abbiamo deciso di partecipare a Milano Unica Shanghai per potenziare il business nell’abbigliamento visto che il mercato cinese ci conosce soprattutto per la cravatteria e l’accessorio- dichiara Alfredo Caneparo, ad del Gruppo Canepa - Di conseguenza abbiamo arricchito la nostra collezione con nuove proposte pensate proprio per la clientela orientale che a differenza di quella europea, più orientata verso un servizio custom- made, cerca invece spunti creativi dai tessitori per costruire le proprie linee».

Si lavora per costruire ordini

Per l’azienda di San Fermo la presenza in fiera è stato quindi l’inizio di un percorso. «Un primo step che speriamo possa dare i frutti sperati - rimarca il manager del Gruppo Canepa- La nostra campagna adesso continuerà con visite mirate dei nostri agenti locali per allacciare nuove relazioni o consolidare rapporti già esistenti. Nei prossimi mesi capiremo quanto questo lavoro si trasformerà in campionature, e poi in ordini».

Nel frattempo si affilano le armi in vista della completa riapertura dopo le ferie estive.

« La situazione è ancora complessa- rimarca Caneparo- i nodi derivanti dalla situazione geopolitica non sono stati risolti e quindi ci attendono ancora mesi difficili da gestire. Non è chiaro quello che ci aspetta, la speranza è che da adesso a dicembre le condizioni di mercato possano migliorare».

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