Como e Lugano. Albergatori alleati sulla formazione

Accoglienza Tra i temi di confronto l’overtourism. Rimane al primo posto la difficoltà delle imprese a trovare sul mercato le competenze necessarie

Dopo il tentativo in beata solitudine dell’Ente turistico del Luganese di “catturare” una parte dell’overtourism comasco offrendo valide alternative soprattutto sul versante ticinese del Ceresio, dall’Associazione albergatori di Confcommercio Como e da HotellerieSuisse Sottoceneri sono arrivati apprezzabili segnali d’intesa in un segmento trainante per i rispettivi Pil come quello dell’hotellerie e che, a stretto giro, coinvolge l’intero segmento turistico. Il tutto ricordando che i “servizi di alloggio e ristorazione” in Ticino davano lavoro al 31 marzo scorso a 4045 frontalieri, 2624 dei quali impiegati nella ristorazione del vicino Cantone.

E proprio sul tema sensibile della formazione (professionale e continua), il presidente dell’Associazione albergatori di Confcommercio Como Luca Leoni e l’omologo di HotellerieSuisse Sottoceneri Federico Haas hanno convenuto che «il sistema di orientamento professionale andrebbe sostenuto a livello maggiore e anche all’interno delle scuole secondarie di primo grado si dovrebbe forse dedicare qualche ora di approfondimento in più (ndr gli Albergatori comaschi hanno proprio avviato da due anni il progetto scuole e turismo per coinvolgere i ragazzi già alle medie nella scelta delle scuole superiori)».

«Nel settore turistico e alberghiero la formazione professionale e continua è vincente - si legge nella nota congiunta redatta al termine di questo interessante incontro transfrontaliero -. L’industria turistica cresce sempre e con essa le competenze richieste dal cliente». Spazio poi anche al tema sensibile dell’abusivismo, con le due rappresentanze che hanno convenuto sul fatto che «l’aumento di strutture ricettive, in particolare extra alberghiere, non deve prescindere dal rispetto degli adempimenti di legge previsti per queste tipologie di strutture. Un mercato in cui regna la concorrenza sleale fa male tanto alle imprese quanto ai turisti che meritano di avere un servizio sicuro e di qualità».

Inevitabile anche un passaggio sul tema sensibile della Navigazione, con Luca Leoni e Federico Haas che hanno posto l’accento sulla necessità urgente di «sedersi ad un tavolo per discutere e condividere problematiche e scenari futuri».

Infine un argomento che alla luce dell’overtourism registrato già in questo primo scorcio di stagione turistica tiene banco soprattutto sul versante comasco del confine ovvero la destagionalizzazione dell’offerta, proiettata sui mesi invernali.

«È fondamentale lavorare l’uno per l’altro per una maggior attrattività della destinazione in un periodo in cui, potenzialmente, si può accrescere il mercato con un’offerta alberghiera e un trasporto pubblico efficiente e di qualità - la sottolineatura dei due presidenti -. Un’offerta valida lungo tutto il corso dell’anno, porterebbe beneficio a tutti gli “stakeholders” del turismo, a maggior occupazione dei dipendenti nelle aziende e non da ultimo il gettito fiscale generato. (ndr Il turismo in Ticino rappresenta quasi il 15% del Pil cantonale)».

«La crescita qualitativa e quantitativa delle imprese ricettive alberghiere che operano con dedizione passione e professionalità rappresenta lo scopo di questa piattaforma di scambio transfrontaliera “tra cugini», la chiosa finale contenuta nella nota congiunta degli albergatori.

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