Confartigianato, appello per l’Europa. «Una svolta per ripartire dalle Mpmi»

Il voto e le imprese Il presidente Roberto Galli e il Manifesto in occasione delle elezioni. «I temi chiave: competitività, competenze e credito. Il voto? Meglio i candidati del territorio»

«L’Europa ricominci dalle piccole imprese». È l’appello che Confartigianato, in vista delle elezioni europee, lancia nel Manifesto “Artigianato e Mpi volàno per le transizioni” con le proposte per costruire un’Unione europea a misura di 23,3 milioni di artigiani, micro e piccole imprese che rappresentano il 99,8 per cento del totale delle aziende, generano il 64,4 per cento dei posti di lavoro e creano il 52,4 per cento del valore aggiunto nell’Ue.

Il messaggio

La lettera chiave del documento è la “c”, ovvero l’iniziale dei tre temi prioritari: competitività, competenze e credito. Ed è su questo - sottolinea Roberto Galli, presidente di Confartigianato Como - che si misurerà la politica europea dei prossimi anni con il naturale auspicio che potrà esserci almeno un rappresentante comasco nel nuovo parlamento: «Chiediamo un voto ai candidati locali - dice Galli - la loro eventuale elezione è la migliore garanzia che le istanze del nostro territorio verranno adeguatamente rappresentate».

Per Confartigianato il voto è l’occasione per una svolta, un cambio di marcia che ponga i 4,4 milioni di piccole imprese italiane al centro dell’agenda politica ed economica europea e consenta loro di affrontare le grandi trasformazioni del mercato, di cogliere le opportunità delle transizioni ecologica e digitale, di contribuire alla costruzione di uno sviluppo sostenibile. «Gli artigiani non temono la sostenibilità, anzi è vero il contrario - dice sempre Galli - sosteniamo ad esempio l’opportunità di garantire la tracciabilità della filiera del tessile-moda e del legno arredo prendendo come modello ciò che è stato fatto per l’agrifood. Piuttosto crediamo che le regole in questa materia vadano concretamente calate nella realtà, dei territori e delle piccole imprese. Pensiamo ad esempio alla direttiva “case green”: l’obiettivo è condivisibile ma il percorso va contestualizzato al tipo di proprietà e alle condizioni del patrimonio abitativo».

Tra i temi-chiave spicca la creazione di un ambiente favorevole ai piccoli imprenditori con regole chiare che consentano a tutte le aziende di competere alla pari. «Oggi non è così - dice Galli - i nostri imprenditori si trovano a competere con colleghi europei che godono, ad esempio, di un costo del lavoro molto più basso o di tariffe dell’energia notevolmente più contenute».

Mercato del lavoro

E poi, alla “c” di competenze c’è il grande tema della formazione e dell’orientamento dei giovani. La sfida è limitare il mismatch tra domanda e offerta sul mercato del lavoro, trasversalmente avvertita da tutti i settori, dalla manifattura ai servizi. «Occorre valorizzare i percorsi tecnico professionali ed è necessario semplificare l’ingresso dei giovani nelle aziende» dice Galli sottolineando quanto il tema sia vitale per la stessa continuità delle piccole aziende chiamate ad affrontare il passaggio generazionale.

La terza “c” di Confartigianato è il credito perché sono le piccole imprese che hanno pagato il prezzo più alto dell’aumento dei tassi. «Occorre sostenere gli investimenti per l’aggiornamento e l’innovazione delle Mpmi - conclude il presidente di Confartigianato Como - e anche qui occorrono regole uguali per tutti con la creazione di un regime fiscale che sia effettivamente partner e non avversario delle imprese».

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