Cravatta, la rentrée: «Grande richiesta di eleganza classica»

Moda uomo Stefano Cau: «Esiste ancora un mercato che apprezza il nostro expertise, unico al mondo» - Molteni: «Ordini in crescita anche grazie agli stilisti»

Alla vigilia di Pitti Uomo, vetrina d’eccellenza della moda uomo, ma anche luogo che fa da specchio alle tendenze, alle nuove istanze estetiche e non solo che attraversano la società, gli operatori comaschi specializzati nell’accessorio maschile confermano la rentrée in grande stile della cravatta, da sempre portabandiera del Made in Como.

«C’è voglia di vestirsi in modo più formale - dichiara Stefano Cau, noto creatore di nodi per gentlemen contemporanei - I grandi brand spingono per un ritorno all’eleganza classica che fa rima con giacca camicia e cravatta, piuttosto che sciarpine o simili. Ci sono due direzioni stilistiche molto marcate, la prima segue il filone del “Quiet Luxury” quindi falsi uniti, micro fantasie, tessuti di lana o cachemire con colori molto naturali: nero, fumo, grigio, brown, cammello beige. La seconda privilegia una disegnatura più sofistica che prende spunto da epoche in cui il capospalla e la cravatta erano d’uso quotidiano, mi riferisco agli anni ‘20 e ‘30, e anche agli ‘80 e ‘90. Prodotti che attingono agli archivi, molto apprezzati dal mercato americano». Rispetto alla golden age della cravatteria, i volumi si sono però parecchio ridimensionati.

«Non ci sono più gli ordini che fino a dieci anni fa rendevano il distretto serico leader incontrastato di questo regale accessorio- evidenzia Cau- Chi ne decretava la morte è stato comunque smentito, esiste ancora un mercato che apprezza il nostro expertise, unico al mondo. Mi riferisco alle boutiques che offrono un prodotto di ricerca e lo promuovono raccontando dove e come viene fatto, con cura maniacale. I grandi magazzini ormai hanno verticalizzato le loro produzioni in Cina, ma noi dobbiamo continuare a difendere una grande tradizione manifatturiera. Non è facile restare in vita: richiede passione, inventiva e un continuo riposizionamento verso l’alto della qualità».

Strategia che, secondo l’imprenditore, vale anche per l’e-commerce.

«Abbiamo aperto il nostro eshop nel 2023 e siamo molto soddisfatti. Le vendite sono in continua crescita. Il 70% della clientela è rappresentato da americani che non vivono nelle metropoli, ma amano il bel vestire e apprezzano nodi di ottima fattura, come il modello 7 pieghe che proponiamo senza interno, confezionato ripiegando diverse volte un metro di tessuto fino ad ottenere una cravatta della larghezza di 8 cm. e della lunghezza di 150 cm. Un piccolo capolavoro di manualità, valorizzato da motivi particolari, per lo più vintage, rivisti con twist moderno».

Che la cravatta sia rientrata dalla porta principale della moda lo dicono con convinzione anche Riccardo e Andrea Molteni, di A.R.T Textile, azienda di Fino Mornasco nata nel solco dei valori della Molteni& Rotta, pietra miliare della cravatteria lariana.

«Gli ordini stanno registrando progressi costanti grazie ai molti stilisti che hanno presentato il nodo in passerella e nelle loro collezioni - riferiscono - I principali mercati di destinazione sono Nord Europa, Inghilterra, Giappone ed Italia. Soprattutto i multimarca richiedono una cravatta business, di nuovo presente nel guardaroba maschile. Forte anche l’interesse, soprattutto da parte dei giovani, per una cravatta fantasy, vista come elemento di decoro. I motivi più trendy risentono dell’influenza degli anni ‘40 e degli ‘80, decennio quest’ultimo all’insegna dell’edonismo, ma anche della sperimentazione, su più livelli. Un heritage di tecniche e lavorazioni su cui Como deve tenere accesi i riflettori».

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