«Creare valore dai dati». Sfida digitale per le Pmi tra opportunità e rischi

Il convegno La giornata di confronto a Como di GL Consulting su innovazione tecnologica e aspetti normativi. Il sottosegretario Butti: «Bene le regole europee»

«Con l’Intelligenza artificiale siamo di fronte a una rivoluzione antropologica profonda» ha detto Nicola Donti, filosofo, uno dei relatori dell’evento “Privacy, Cybersicurezza e Intelligenza artificiale: il futuro dell’impresa passa da qui” organizzato ieri a Como da GL Consulting, società che da oltre 25 anni si occupa di consulenza aziendale in tema di Protezione dei Dati in ambito Privacy, Cybersecurity e altri ambiti di Compliance.

Il mercato

Nel corso della mattinata di lavoro a Villa Revel Parravicini sono state analizzate le tendenze e le ultime tecnologie nel panorama della sicurezza digitale, inclusi gli approfondimenti normativi. «In un contesto di mercato sempre più complesso e articolato è essenziale che tutti gli attori del settore lavorino in sinergia. Noi di GL Consulting vogliamo supportare le aziende per rendere il loro business più competitivo. In qualità di consulenti, dobbiamo interpretare gli scenari attuali e anticipare quelli futuri. Il nostro obiettivo è creare valore fornendo consulenza professionale e avanzata su privacy, cybersecurity, intelligenza artificiale e molti altri aspetti di compliance – è stato il commento di Gianluca Lombardi, Ceo di GL Consulting e mediatore del convegno - questo è il nostro approccio distintivo. Siamo orgogliosi di collaborare con numerosi partner per affrontare insieme queste tematiche cruciali per tutte le realtà».

Ha aperto i lavori l’intervento del senatore Alessio Butti, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per innovazione tecnologica e transizione digitale che ha tracciato il percorso fatto fino ad ora in sede istituzionale in tema di sicurezza e tracciato le prospettive di lavoro per il futuro, sulla base della considerazione di quanto siano preziosi i dati personali: «Si dice che siano il petrolio del futuro, in realtà il valore dei dati è ancora più alto. Anche per questo considero un ottimo vantaggio per l’Europa l’essersi dotata della norma General Data Protection Regulation per la gestione e la disciplina dei dati domestici. (...) Inoltre l’Europa ha iniziato a sanzionare comportamenti decisamente poco virtuosi da parte di grandi aziende che depredano i dati con un uso francamente poco ortodosso e poco consono allo sviluppo dell’individuo e della società. Dal 2018 a oggi, l’Europa ha sanzionato per quattro miliardi di euro, di cui un miliardo e due solo per Meta».

Le regole

La gestione corretta dei dati, la loro protezione in termini di privacy sono stati oggetto anche dell’intervento di Guido Scorza, componente del Garante Privacy, che ha approfondito le implicazioni relative al Trattamento dei dati personali alla luce delle nuove tecnologie, ma ha anche ricordato come proprio due giorni fa Mario Draghi, nelle sue raccomandazioni all’Ue, abbia stigmatizzato come un limite allo sviluppo l’eccessivo carico burocratico e normativo e una zavorra che impedisce di cogliere le opportunità che si stanno aprendo.

«La risposta – ha suggerito Gianluca Lombardi – è quella di sostenere le pmi nell’interpretazione e applicazione delle norme, per facilitarle» piuttosto che smantellare un apparato normativo che nasce a protezione dei dati sensibili. Sullo stesso tema è intervenuto Nicolò Rivetti, capo divisione Network and Information Security (NIS) e discipline unionali dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN).

La prospettiva umanistica della rivoluzione AI è stata invece tratteggiata da Nicola Donti, formatore esperto e docente di Filosofia della Scienza e Filosofia del Linguaggio all’Università degli Studi di Perugia, che ha offerto una panoramica interessante sulle implicazioni etiche nell’ambito dell’intelligenza artificiale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA