Draga & Aurel: «Il design
è continua voglia di ricerca»

Salone del Mobile Draga Obradovic e Aurel K. Basedow, richiestissimi designer e artisti, raccontano i progetti della Design Week e la propria estetica

C’è molta attesa per i progetti che Draga Obradovic e Aurel K. Basedow, in arte Draga & Aurel, con studio a Como, presenteranno alla Design Week, da “Apartment of wonder” per la galleria di Rossana a “Tinted Hues” per Nilufar.

Arte e design si incontrano nelle vostre opere. Questo è il tratto che distingue Draga&Aurel e lo rende sempre più appealing.

Quest’anno saremo presenti da Rossana Orlandi Gallery e da Nilufar con degli spazi davvero grandi. Siamo entusiasti perché in questo modo possiamo esprimere appieno il nostro modo di fare arte e design. Per l’installazione da Rossana Orlandi Gallery abbiamo lavorato a quattro mani con l’architetto Giuliano Andrea dell’Uva, pensando lo spazio come un appartamento in cui l’elemento protagonista è la trasparenza. Ci sarà inoltre una Gallery dedicata esclusivamente ad una selezione di opere d’arte di Aurel K. Basedow. Per Nilufar l’idea era quella creare un progetto dalle note spiritose, ipnotiche e spensierate dove presentare i nuovi pezzi insieme ad una selezione di oggetti di art design parte delle collezioni Candy Box e Space Couture, proposti in nuove colorazioni.

I materiali sono il punto di partenza dei vostri oggetti di design. Quali vi connotano maggiormente?

Il materiale che ci rappresenta al meglio è la resina. La sua trasparenza e indomabilità ci permette di realizzare composizioni dalle mille forme e colori. Ci piace sperimentare, per questo negli anni abbiamo pensato a come accostare la resina con altri materiali, ad esempio il cemento. Questo ci ha permesso di dare alle nostre opere anche un significato simbolico potente, dove la leggerezza e la volatilità della resina, si scontra con la forza del cemento. La resina è un elemento chiave anche nei quadri di Aurel, aggiunge un bagliore unico e permette di creare delle stratificazioni. Inoltre, grazie alla sua trasparenza l’osservatore può guardare attraverso l’opera, vivendo un’esperienza realmente immersiva e affascinante.

Il Salone del Mobile, quest’anno, ha come claim “Where design evolves”: quanto conta, nel vostro lavoro, la parola “evoluzione”? E quanto valore ha mantenere fissa la propria identità in un mondo in rapidissimo cambiamento?

Il mondo in generale, così come anche quello del design, è in costante evoluzione; quindi, è importante rimanere sempre al passo con i tempi, aggiornarsi, informarsi…essere curiosi. Crediamo però che sia imprescindibile non abbandonare la propria natura. Riteniamo che sia necessario trovare un giusto compromesso tra le cose, tenendoci sempre al passo con i tempi e mantenendo salda la nostra identità creativa.

Il vostro laboratorio è a Como. Qual è il vostro rapporto con gli artigiani locali?

Negli ultimi due anni abbiamo avviato una collaborazione con gli artigiani locali della nostra zona per esplorare insieme il potenziale della lucite. Si tratta di un materiale abbastanza nuovo per noi che ha necessitato di un lungo periodo di studio e sperimentazione a stretto contatto con gli artigiani. La lucite è un materiale davvero insolito: il punto di partenza sono delle lastre di acrilico colorate, poi unite e ritagliate. Il risultato sono degli oggetti multi-facciali che mutano in base alla prospettiva e alla luce.

Designer famosi come siete voi, come vivono il Salone e la Design Week? Che tipo di suggestione offre questa settimana nevralgica?

La Design Week è un momento che attendiamo sempre con molta ansia perché vediamo il lavoro di lunghi mesi finalmente prendere forma. Ci piace il fermento e l’energia che permeano questi giorni. La città si trasforma in un piccolo universo pieno di creatività e idee da cui prendere ispirazione, ma non solo, si tratta anche di un momento unico per incontrare persone nuove, rivedere vecchie conoscenze ed entrare in contatto con professionisti. Non nascondiamo che alcune delle nostre collaborazioni sono nate proprio da questi momenti.

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