Elvira, Benjamin e Natalija: nuovi autisti del bus a Como. «Ci siamo rimessi in gioco»

Le storie Chi ha già frequentato l’Academy di Asf ed è in servizio, chi sta studiando.Dalla disoccupazione o dal desiderio di cambiare a una scelta che gratifica

Como

C’è chi arriva da lontano, chi vuole cambiare radicalmente vita e ancora chi cerca di rientrare nel mondo del lavoro non essendo più un ragazzino e chi la scelta l’ha fatta un anno fa. Storie molto diverse tra loro, ma unite dal filo rosso della passione per la guida e dalla voglia di inserirsi in modo stabile in un’azienda che possa garantire loro un futuro. Storie di chi ha già sperimentato il progetto di Academy tra Asf ed Enaip e di chi è ai blocchi di partenza della seconda edizione.

Corso e assunzione

A prestare il volto all’iniziativa c’è Elvira Di Lorenzo, che ha frequentato il corso un anno fa e, da metà luglio scorso, guida quotidianamente i bus di linea urbana.

«Il mio percorso – racconta – è iniziato nel febbraio del 2024 e si è concluso a metà luglio, da quando sono stata inserita nella linea urbana dopo aver effettuato un periodo di affiancamento su strada». Spiega che «i primi due mesi sono serviti per la patente D e la CQC. Gli altri due, invece, si sono svolti all’Enaip per apprendere l’inglese, le tenute comportamentali con attenzione anche alla psicologia e ancora cosa fare sotto il profilo della sicurezza».

Ai due aspetti sono seguite esercitazioni sul campo con affiancamento alla guida e poi l’entrata in servizio vera e propria in “solitaria”. «Una donna alla guida di un bus? Non ho visto pregiudizi, ma ammirazione e ho ricevuto tanti complimenti». La storia di Elvira è iniziata con una laurea in Storia dell’arte e un lavoro nel settore turistico. «Mi è sempre piaciuto guidare - prosegue – è avevo pensato ai mezzi pesanti. Ho visto il corso per gli autobus, ho chiesto informazioni e sono stata ammessa». Che consiglio dà una “veterana” alle matricole? «Se si è predisposti al contatto con il pubblico e si ha passione per la guida - le sue parole -dico di provare. Non bisogna farsi intimorire perché anche per la guida c’è l’affiancamento di quasi un mese, non è un lancio nel vuoto». Avverte che c’è tanto da studiare, in primis per la patente e conclude dicendo: «Il bilancio, un anno dopo, è positivo. È un lavoro stancante ma che dà soddisfazione e con gli utenti abituali, studenti e lavoratori, ormai ci si conosce».

Tra i banchi

Tra gli aspiranti autisti c’è Benjamin John Ntui, quasi 33 anni, arrivato dalla Nigeria 7 anni fa. «Ero un operatore socio sanitario – spiega – in provincia di Como, ma a un certo punto ho voluto cambiare. Mi piace molto guidare e sono sempre stato interessato ai bus, non ai mezzi pesanti. Allora mi sono incuriosito e on line ho trovato questa offerta di Asf ed Enaip con corsi di formazione del personale gratuiti. Ho deciso di buttarmi e mi hanno scelto. Diversi miei amici mi avevano scoraggiato dicendomi che non mi avrebbero mai preso perché sono di colore, ma ho provato lo stesso, sono andato all’open day e ho superato il test scritto. Subito dopo averlo fatto, quando sono uscito dall’aula avevo la sensazione di aver fatto bene, ma avevano detto che avrebbero chiamato solo in caso positivo. Passava il tempo e ormai non ci speravo più finché è arrivata la telefonata».

E, da pochi giorni, ha iniziato le lezioni: «Abitavo a Laglio, quindi le strade del lago le conosco e sono madrelingua inglese. Mi piace il contatto con le persone e, per ora, sono contento di questa esperienza».

Pronta per il volante c’è anche Nataliia Levkun, 49 anni, Ucraina. «Sono laureata in Belle arti e ho lavorato tempo fa in Italia per una galleria come restauratrice, ma bisogna anche sapersi adattare alla vita - racconta -. Ero tornata in Ucraina, ma poi è scoppiata la guerra e quando la situazione è diventata insopportabile ho preso i miei genitori e sono andata in Valtellina, dove ero istruttrice in un parco divertimenti. Guidavo il pulmino e facevo da guida, poi ci sono stati dei problemi e, come altri, ho perso il lavoro. In tv ho visto il servizio sull’Academy e mi sono detta che era un’opportunità che non dovevo perdere. Mi sono iscritta, ho passato test e colloquio e adesso ho iniziato a fare parte di questa famiglia. Sono molto contenta». Primi giorni di “scuola” anche per Francesco Madda, 58 anni.

«Guidavo mezzi blindati e porta valori, più piccoli ma molto pesanti – racconta – e adesso mi sto rimettendo in gioco. A 58 anni non è semplice trovare alternative perché l’età è un limite e questa per me è una grande occasione vantaggiosa perché garantisce il successivo inserimento lavorativo».

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