Export comasco in calo: il tessile resta leader ma perde oltre 5 punti

Il report Segno meno degli scambi internazionali in un quadro dove la Germania resta il primo mercato. L’import cede il 15%

Sono in frenata gli scambi internazionali, segnale di quel rallentamento che quest’anno ha segnato molti dei settori specifici dell’area comasca. Resta il primato del tessile, per l’export comasco, con oltre il 20% del totale esportazioni della provincia e un calo del 5,8%, in parallelo le importazioni del settore si sono contratte del 15% Aumentano gli scambi con Africa e America meridionale.

Le tendenze

Rispetto al 1° semestre 2023, nella prima parte del 2024 a Como diminuiscono sia le esportazioni che le importazioni, rispettivamente -2% e -7%, secondo l’Elaborazione dell’Ufficio studi della Camera di commercio di Como e Lecco su dati Istat diffusa ieri.

Non consola che, tra le province lombarde in calo di export, Como sia quella con la variazione più bassa, piazzandosi al 5° posto nella graduatoria regionale, perché è il saldo della nostra regione che rimane negativo, -5,6 miliardi, ma in miglioramento del 24% rispetto al 1° semestre 2023); al contrario è positivo e in deciso consolidamento quello italiano (+29 miliardi: +198%).

Rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno, a livello regionale, le province dove aumentano le esportazioni sono Lodi, Monza Brianza, Pavia e Sondrio, al contrario registrano perfomance negative in particolare Brescia, Cremona e Lecco con diminuzioni intorno o superiori a 4 punti. Per le importazioni solo Pavia, Lodi e Monza Brianza vedono incrementi. Varese e Lecco sono i territori lombardi con i cali più significativi (entrambe -10%), mentre Como, con -7%, è nona nella graduatoria regionale.

In particolare per le esportazioni il comparto più significativo per Como resta il tessile, che copre il 21% del totale esportazioni, seguito dalla chimica-gomma (18,4%). “Altro industria” è uno dei tre settori in crescita rispetto al 1° semestre 2023 con un +0,5%, gli altri due settori sono l’alimentare, +19%, e “altro” che comprende le attività professionali con +25%.

Il tessile registra però anche le diminuzioni più importanti con quasi -6%, insieme a chimica-gomma e mezzi di trasporto.

Per le importazioni invece il settore di maggior importanza è quello della chimica-gomma (26%), seguito da “altro industria” (25%) e tessile (15%). Ma solo chimica-gomma e agricoltura sono in crescita rispetto al 1° semestre 2023. Le contrazioni più consistenti di materiali importati sono quelli di “altro industria”, tessile e metalmeccanico.

Le aree

È il mercato europeo quello con il maggior perso per l’export delle imprese della nostra provincia, primo Paese tra tutti è la Germania dove è destinato il 15% dell’export di Como, seconda la Francia con oltre il 12% e agli Stati Uniti è destinato quasi il 12% dell’export. Resta fondamentale il mercato di approvvigionamento cinese seguito, a distanza, da quello francese. Le variazioni per l’export comasco, rispetto alla prima metà dello scorso anno, sono positive solo verso l’Asia con oltre l’11% e l’America centro meridionale con più del 4%

Ma è proprio nei mercati europei più importanti e di riferimento storico che si notano le flessioni delle esportazioni, sia con i paesi all’interno dell’Ue che quelli al di fuori con una percentuale che supera, in media, il 3%. Una contrazione di ordini e produzioni che si riflette sul calo delle importazioni: scendono quelle dall’Europa e dall’Asia, al contrario aumentano quelle dall’Africa con una crescita di quasi il 30%.

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