Fiducia in Canepa. L’ad: «La cura funziona, ricavi a 20 milioni»

Il tessile Alfredo Caneparo traccia un bilancio del primo anno alla guida della Canepa di San Fermo. «Restiamo leader nella cravatteria e vogliamo rafforzare la presenza nei segmenti di alta gamma»

«Siamo sulla buona strada, contiamo di chiudere il 2024 di Canepa con 20 milioni di euro di fatturato per raggiungere quota 25 milioni nel 2025».

Alfredo Caneparo traccia il bilancio del suo primo anno alla guida della Canepa nello stand allestito a Milano Unica. È entrato lo scorso luglio nel gruppo di San Fermo dopo il completamento della prima fase del piano di turnaround e rilancio della società, caratterizzato dall’uscita dalla fase di concordato.

Gli azionisti pubblici (Invitalia che detiene il 30% del capitale) e privati (Muzinich con il 70% delle quote), hanno puntato su Caneparo per completare il rilancio della storica tessitura in virtù della sua pluriennale esperienza nel settore tessile e soprattutto della preziosa conoscenza della Canepa, dove in passato aveva lavorato per anni come consulente.

Incarico

Assumendo l’incarico, il manager aveva annunciato due obiettivi: raggiungere rapidamente un assetto sostenibile per quanto concerne la struttura organizzativa e di costi e impostare una profittevole crescita con tutti i primari clienti della società.

«Siamo passati da 200 a 130 dipendenti con gli ammortizzatori sociali disponibili - spiega Caneparo - e abbiamo tagliato i rami secchi, vedi la chiusura del marchio di cravatte e sciarpe Fiorio che realizzava piccole vendite, ma soprattutto ci poneva in concorrenza con i brand del settore, tra i nostri principali clienti».

Attualmente il business è focalizzato sulla produzione di tessuti per cravatte (50% del fatturato) tessuti per abbigliamento (35%) e tessuto per arredamento (15%).

«Restiamo leader nella cravatteria perché siamo in pochi a mantenere in vita questa produzione - rimarca Caneparo -. Principali mercati di riferimento Francia, Italia, Stati Uniti ed Oriente dove vantiamo una distribuzione capillare».

L’ad di Canepa punta a rafforzare il posizionamento del gruppo comasco nella fascia dell’alto di gamma.

«Abbiamo riconquistato la fiducia dei grandi marchi del lusso italiani e francesi che durante la stagione buia avevamo perso. L’azienda ha investito con lungimiranza in una filiera più ecosostenibile e questo impegno viene premiato con risultati tangibili. Inoltre vantiamo una collezione unica di volumi antichi che conta più di 15mila raccolte di campioni relativi a camiceria, cravatteria, abbigliamento donna e arredamento. Questo archivio è un’inesauribile fonte di ispirazione per la costruzione delle nuove collezioni».

Prospettive

Riguardo le prospettive di mercato in un momento particolarmente preoccupante per gli operatori del tessile moda, Caneparo lancia un messaggio positivo: «Nel primo semestre c’è stato un forte rallentamento, ma adesso si intravedono i primi spiragli di ripresa. Da giugno stanno arrivando ordini per la stagione primavera-estate 2025 e l’ afflusso di qualificati buyer a Milano Unica fa ben sperare nelle vendite della collezione autunno-inveno 2025-26».

Collezione che negli spazi di Fiera Milano Rho presenta come novità una capsule beachwear da abbinare all’abbigliamento per completare il look da spiaggia. I costumi sono realizzati negli stessi materiali e presentano gli stessi disegni delle camicie e degli short. «Canepa - evidenziano Paola Pontiggia e Cristina Tremari dell’Ufficio stile- è in grado di offrire al cliente un servizio completo, dall’idea del motivo alla confezione del capo».

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